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Lo stato della persona: i soggetti di diritto


Occorre preliminarmente chiarire che cosa il nostro ordinamento intente per “soggetto di diritto”. Sono considerati Soggetti di Diritto sia le Persone Fisiche sia gli Enti capaci di essere titolari di situazioni giuridiche soggettive e che possono costituire centri di interesse ovvero, centri di imputazione giuridica. Tra i soggetti di diritto classificabili come Enti, oltre a quelli di fatto, troviamo le Persone Giuridiche Pubbliche e le Persone Giuridiche Private. Queste ultime si caratterizzano per il fatto che perseguono fini privatistici, come avviene, per esempio, nelle Società siano esse di persone o di capitali. Tra i Soggetti di Diritto che invece possono essere qualificabili come Persone Fisiche, è incluso ogni essere umano: ciò significa che ciascuna persona è, di per sé, considerata un soggetto di diritto e in quanto tale destinataria di una serie di diritti. diritto civile stato persona

I diritti della Personalità: avvocato civilista

Ogni persona, come sopra anticipato, è titolare di una particolare categoria di diritti, chiamati, appunto, Diritti della Personalità. Tali diritti si acquistano con la nascita, si estinguono con la morte ed hanno particolari caratteristiche giuridiche. Innanzitutto i diritti della personalità sono essenziali e non patrimoniali, nel senso che non hanno un valore economico; sono assoluti poiché possono essere fatti valere nei confronti di chiunque e indisponibili, in quanto lo stesso soggetto che ne è titolare, tranne in alcuni casi eccezionali, non ne può disporre liberamente. Ad esempio, una persona non può cedere a qualcuno il proprio diritto alla salute. Infine i Diritti della Personalità sono imprescrittibili dato che non si estinguono mai, sono irrinunziabili nonché intrasmissibili.

Quali sono i singoli diritti della persona?

Vediamo ora quali sono i principali Diritti della Personalità riconosciuti e tutelati dal nostro ordinamento giuridico. Il primo che viene in mente è il Diritto alla vita ed alla integrità fisica, che rappresenta sicuramente uno dei principali diritti della personalità tutelato sia in ambito civile che in ambito penale. Il codice penale punisce, infatti, colui che si rende colpevole del reato di lesioni personali o di omicidio, mentre l’articolo 5 del Codice Civile vieta allo stesso soggetto titolare dello diritto di compiere atti di disposizione del proprio corpo che “cagionino una diminuzione permanente della propria integrità fisica o che siano contrari all’ordine pubblico ed al buon costume”.

In secondo luogo, il Diritto all’Onore ed all’Integrità Morale è quel diritto che tutela la dignità personale di ciascuna persona nonché la sua considerazione sociale e la sua posizione all’interno della collettività. Notevole importanza ha ai giorni nostri, il Diritto alla Riservatezza, più comunemente chiamato Diritto alla Privacy, il quale mira a salvaguardare l’esigenza di ciascuna persona di escludere dall’altrui conoscenza le informazioni riguardanti la propria sfera personale ed è tutelato, oltre che in sede penale e in sede civile, anche dal Decreto Legislativo 196/2003. Collegato al precedente, per alcuni versi, è il Diritto all’Immagine in virtù del quale ciascun individuo ha diritto a non vedere utilizzato il proprio ritratto in pubblico senza il suo consenso.

Giungendo agli ultimi, troviamo il Diritto al Nome che tutela il pregiudizio derivante dall’utilizzo improprio del nome della persona e infine, l’ordinamento italiano protegge ogni individuo anche in relazione alla propria libertà sessuale attraverso il Diritto all’Identità Sessuale nonché alla propria integrità fisica con il Diritto alla Salute che trova la sua protezione anche a livello costituzionale e nello specifico all’articolo 32.

Chi può diffondere una tua foto? Avvocato violazione privacy

La regola generale è che nessuno può essere fotografato senza il proprio consenso.

Ma cosa succede se ti scattano una foto senza il tuo consenso?

Occorre distinguere a seconda che il volto della persona sia riconoscibile oppure no. Nel primo caso è necessaria un’autorizzazione a farsi fotografare, ma attenzione perché l’autorizzazione a farsi scattare una foto non equivale al diritto di pubblicarla. Per renderla pubblica, ad esempio su un giornale, su un social network o in generale sul web, è necessaria un’ulteriore consenso specifico. Di certo non è molto frequente l’utilizzo di una liberatoria scritta, perché molto spesso il consenso viene prestato verbalmente, ma un atto scritto sarebbe la prova più sicura in caso di future contestazioni.

È ovvio, poi, che se si viene fotografati in una manifestazione pubblica, o un evento di interesse pubblico, come ad esempio un corteo o un comizio politico, oppure si rientra nelle foto scattate dai turisti a monumenti storici, non si possono avanzare pretese risarcitorie o inibitorie, a condizione però che tu non sia l’oggetto specifico dello scatto.

Ad esempio, se si vuole scattare una foto al Colosseo, impossibile da trovare senza turisti che lo stiano visitando è sicuramente permesso scattarla senza dover chiedere il consenso a ciascuna persona che sia nelle vicinanze e che rientri inevitabilmente nello scatto.

Cosa fare se viene pubblicata una foto con il tuo volto?

È vero anche che oggi siamo nell’era dei social network basati solo su fotografie che ritraggono se stessi, amici, o locali pieni di gente, e che vengono pubblicate con eccessiva leggerezza, a volte, ignorando le conseguenze legali cui si può andare in contro. La privacy integra un diritto molto delicato e che rischia di essere violato quando meno se lo si aspetti.

Non è sempre lecito vedere il tuo volto in una foto e se ritieni di essere stato fotografato senza il tuo consenso, potresti richiedere il risarcimento dei danni, e nei casi più gravi potrebbe configurarsi anche un reato di molestia in luogo pubblico.

Il comportamento più corretto da parte di chi pubblica foto su giornali oppure online sarebbe quello di oscurare i volti delle persone qualora siano riconoscibili. Si pensi agli scatti fatti dai giornalisti che spesso vediamo con volti offuscati proprio per evitare future querele e non esporre a rischi la loro professione. Maggiori attenzioni sono poi necessarie con i minori, perché si potrebbe essere destinatari di denunce da parte dei genitori.

L’avvocato civilista si occupa anche di questa delicata materia e la sua consulenza configura il primo passo verso la giusta direzione dell’informazione. Sarebbe imprudente non interrogarsi sulle conseguenze legali. Spesso la superficialità di altri causa danni alla propria persona ed è giusto tutelarsi e pretendere un risarcimento dei danni equo. Attraverso questo portale ti forniamo una scorciatoia per entrare rapidamente in contatto con i professionisti del settore che si occuperanno del tuo caso specifico.

Rapporti con il vicino di casa: avvocato specializzato

La necessità di disciplinare i cosiddetti rapporti di vicinato nasce dall’esigenza di equilibrare i contrapposti interessi che possono sorgere tra i proprietari di case, terreni oppure appartamenti vicini o contigui.

In realtà, nella maggior parte dei casi si tratta di ricorrere contro “dispetti” tra vicini di casa. Ad esempio il vicino del piano superiore che scuota la tovaglia con il solo fine di far cadere le briciole sul tuo terrazzo oppure che stenda le lenzuola con il solo scopo di oscurare la vista al condomino del piano sottostante.

È vero che il diritto di proprietà attribuisce al suo titolare un godimento pieno ed esclusivo dei propri beni, però la legge impone obblighi, divieti e soggezioni che si inseriscono tra i limiti a questo diritto, proprio per lo scopo di prevenire controversie tra proprietari di beni limitrofi.

Comprendere quali siano i limiti al godimento della propria abitazione, sapere cosa puoi fare e cosa no, oppure quali comportamenti del tuo vicino sono vietati dalla legge, non è semplice. L’avvocato civilista, al di là dell’aspetto legale, può aiutarti a trovare un’intesa con il tuo vicino, magari anche in modo bonario, ma se non è possibile avrai comunque la possibilità di tutelare le tue ragioni in sede giudiziaria con il suo supporto. Per questo è sempre buona norma chiedere il prima possibile una consulenza ad un professionista in materia.

Il fumo del vicino entra in casa mia: risarcimento danni

Nei rapporti di vicinato uno dei problemi più comuni che dà origine a cause in sede civile è proprio l’immissione di fumo in casa propria per colpa della canna fumaria del vicino. Sicuramente c’è un margine di tollerabilità da tenere presente, ma ciò non significa che le esalazione di fumo devono essere sopportate a vita nella propria casa.

Allora come trovi l’avvocato specializzato per difendere le tue pretese?

Prima di tutto non bisogna ignorare che spesso non è possibile rispettare le distanze legali minime tra le abitazioni proprio per la modalità in cui sono costruite, in secondo luogo è necessario sottolineare che in alcuni casi le immissioni di fumo devono essere tollerate, entro certi limiti, poiché potrebbero rappresentare la conseguenza di un’attività produttiva. È la stessa legge che lo prevede all’articolo 844 c.c. Solo in questa circostanza il giudice potrebbe contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà e così tener conto della priorità di un determinato uso.

Premesso ciò, il vicino che costruisce una canna fumaria per un forno, un camino, una stalla e simili deve rispettare le distanze legali che spesso sono indicate dai regolamenti comunali, ma in mancanza deve comunque attenersi ad una distanza minima per non ledere la salute altrui, considerata la nocività dei fumi. Quindi, in questi casi è possibile promuovere un’azione giudiziaria e ricorrere al giudice per chiedere che il vicino posizioni meglio la sua canna fumaria in modo da impedire l’immissione diretta in casa tua. Ma a ciò si aggiunge la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni per i pregiudizi e i disagi subiti.

L’eventuale difesa del vicino consisterà nel dimostrare la non pericolosità della propria canna fumaria e l’inesistenza di rischi per gli altri condomini.

Per trovare l’esperto legale che si occupi del tuo caso di specie, puoi contattare un avvocato gratis attraverso questo portale, e richiedere una consulenza.

Le azioni a tutela dei Diritti della Personalità: Consulenza legale

La violazione dei Diritti della Personalità è punibile sia in sede penale che in sede civile. Oltre ai reati che puniscono le violazioni più gravi, colui che si vede leso il proprio diritto alla privacy, alla salute, all’integrità morale può ricorrere, in sede civile, all’azione inibitoria e all’azione risarcitoria.

La prima è finalizzata ad ottenere la cessazione del fatto lesivo del diritto e a ripristinare la situazione precedente al danno stesso, mentre la seconda è volta a far ottenere un ristoro patrimoniale a colui che è stato riconosciuto come danneggiato, il quale con l’aiuto di un esperto legale sarà risarcito economicamente in proporzione al pregiudizio subito.

Se pertanto ritieni che siano stati lesi i tuoi diritti, se per esempio ritieni che qualcuno abbia pubblicato la Tua immagine o abbia utilizzato il Tuo nome senza il tuo consenso è consigliabile contattare subito e gratuitamente l’Avvocato esperto in materia anche tramite questo portale per valutare l’eventuale azione da intraprendere e tutelare al meglio la tua posizione.

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