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Il concetto di Fede Pubblica nel Diritto Penale


La Fede Pubblica può essere definita come la fiducia che la generalità dei consociati ripone in alcuni simboli o oggetti destinati a circolare in una data comunità sociale. Si tratta di un bene giuridico che è sempre esistito ma che ha subito nel corso della storia profonde mutazioni al fine di adattarsi ai cambiamenti della società.

Pensiamo ad esempio che si è passati dai simboli incisi sulla pietra dagli uomini preistorici per riconoscersi in una determinata tribù all’uso della moneta negli scambi commerciali, due abitudini e tradizioni di epoche storiche diverse ma entrambe enucleabili dal concetto di fede pubblica.

Ad oggi, quali sono i simboli e gli oggetti ricompresi nella Fede Pubblica?

Oltre alla moneta, che conserva una tradizione millenaria, il codice penale individua anche altri simboli e cioè: sigilli, strumenti, segni di autenticazione, certificazione o riconoscimento.

Da un punto di vista strettamente legale, il problema sorge in caso di falsificazione di questi strumenti e comporta responsabilità penale con contestuale applicazione di una sanzione afflittiva. Inoltre, è bene precisare sin da subito che il reato di falso non riguarda solo strumenti materiali, ma può riguardare anche questioni strettamente personali.

Si pensi, ad esempio, al caso in cui si dichiarino ad un pubblico ufficiale false informazioni sulla propria identità o, ancora, all’ipotesi nella quale si sostituisce la propria persona a quella di altri al fine di ricavare un ingiusto profitto o vantaggio.fede pubblica

Quali sono i delitti contro la Fede Pubblica? Avvocato penalista per le sanzioni

I Delitti contro la Fede Pubblica sono disciplinati dal libro secondo titolo VII del Codice Penale. A sua volta il Titolo VII si divide in quattro capi di cui il primo tratta del reato di falsità in monete, il secondo della falsità in sigilli, il terzo della falsità in atti ed il quarto della falsità personale. Naturalmente, le sanzioni variano a seconda di quale sia il reato commesso e qui di seguito cercheremo di indicare approssimativamente quali sono le pene previste.

In primo luogo la sanzione per la falsificazione di monete è abbastanza aspra perché si va da una pena detentiva compresa fra tre e dodici anni ad una multa da euro 516 a 3.098; in secondo luogo, in caso di contraffazione del sigillo dello Stato e uso dello stesso, scatta una sanzione penale comportante la reclusione per un tempo che va da tre a sei anni e una multa da euro 103 a 2.065, infine per la falsificazione di biglietti di pubbliche imprese di trasporto c’è l’applicazione di una pena detentiva fino ad un anno e il pagamento di una multa da euro 10 a 206;

Anche l’uso di valori di bollo contraffatti o alterati è un’azione penalmente punibile, tant’è che la legge penale prescrive per questo tipo di reato la pena della reclusione fino a tre anni e la multa fino ad euro 516.

Falso materiale e falso ideologico: Avvocato per false dichiarazioni

A questo punto è necessario distinguere, analizzando tali reati, i due concetti di falso: quello materiale e quello ideologico, Si parla di Falso Materiale quando il documento o il bene cui ci si riferisce non è genuino e dunque si può dire che esso è contraffatto. Si parla invece di Falso Ideologico quando il documento non risulta né contraffatto né alterato ma ciò che è falso sono invece le dichiarazioni ivi contenute. Dunque, perché il concetto di Falso possa avere rilevanza a livello giuridico – e dunque il comportamento possa integrare gli estremi del reato -  è necessario che la falsità sia in grado di trarre in inganno le persone facendo credere che il documento contraffatto sia originale o le dichiarazioni false ivi contenute siano invece vere.

Con un semplice esempio, un buon avvocato ti farebbe subito notare che almeno una volta nella vita ciascun cittadino ha utilizzato la cosiddetta “autocertificazione” prevista nel D.P.R. 445/2000 per indicare il possesso di taluni requisiti necessari per partecipare ad un concorso pubblico, allo svolgimento di un lavoro o, ancora, per la ricezione di fondi pubblici destinati a finanziare un’attività pubblica o privata.

Se le informazioni personali inserite nel modulo di autocertificazione non fossero corrispondenti al vero, si incorrerebbe in responsabilità penale perché si realizza un falso ideologico. Pensiamo al caso in cui per partecipare ad un concorso pubblico ove sia richiesta la laurea come requisito di ammissione allo stesso, si dichiari falsamente di possedere tale titolo o, ancora, all’ipotesi nella quale un’impresa per aggiudicarsi una gara pubblica dichiari di possedere requisiti di natura tecnica ed economica non corrispondenti al vero.

In circostanze come queste, la legge penale prevede una sanzione che consiste in una pena detentiva fino a due anni.

Monete fale: quale reato si commette?

L’articolo 454 del Codice Penale punisce colui che altera monete o introduce monete false nel territorio dello Stato o le acquista o le riceve da chi le ha falsificate. Detto reato tutela l’affidamento che la collettività ripone nei beni dello Stato (in questo caso le monete) ed è classificabile come reato comune in quanto può essere commesso da chiunque.

La consumazione di tale reato avviene nel momento in cui colui che agisce produce, altera, importa o commercia monete false. L’articolo 461 del Codice Penale, pur avendo caratteristiche comuni a quello precedente, punisce invece chi produce e/o commercia altri beni falsi dello Stato quali filigrane, ologrammi o altri componenti. In entrambi i reati si parla di Falsità Materiale ed entrambi i reati possono essere commessi da chiunque.

Possono essere invece commessi solo da determinate persone i reati di Falsità Materiale ed ideologica in atti pubblici. Detti reati, sono detti propri in quanto possono essere commessi solo da coloro che ricaricano il ruolo di Pubblico Ufficiale ed entrambi richiedono dall’agente un dolo generico. Il reato di Falsità materiale in atti pubblici punisce il Pubblico Ufficiale che crea un atto falso o ne altera uno vero oppure, nel reato di falsità ideologica, il Pubblico Ufficiale ne attesta falsamente il contenuto oppure omette o altera dichiarazioni da lui ricevute o attesta falsamente che un atto è stato compiuto in sua presenza.

Il falso grossolano   

Chiarita la distinzione tra falso materiale e falso ideologico, è opportuno chiedersi se la contraffazione o alterazione di un atto, di un sigillo, di una moneta o di un documento palesemente falsi e cioè realizzati con tecniche rudimentali tali da indurre anche un bambino alla considerazione della non veridicità degli stessi possa o meno integrare una fattispecie penalmente rilevante.

Ad esempio, per il diritto penale la creazione di una banconota con carta e penna non costituirebbe reato perché la stessa apparirebbe ai più come manifestamente falsa e tale da non poter ingannare nessuna persona con un livello medio di ragionevolezza.

Avvocato penalista per l’uso di atto falso

La legge penale punisce chi, pur non avendo concorso nella alterazione o contraffazione di un documento, di un sigillo o di un altro atto, ne faccia uso. Quindi il solo utilizzo di un atto falso è reato.

Certamente, in questi casi è importante esaminare la buona o mala fede, perché potrebbe ben capitare che non si sia a conoscenza della falsità degli atti, un po’ come accade anche per le banconote false. Se inconsciamente il barista ti dà il resto con banconote false, finite nella sua cassa chissà da chi e quando, non è lui l’autore del reato, ovviamente.

Ma, su questi comportamenti non si scherza, al di là della sanzione, può essere macchiata la fedina penale per un reato sostanzialmente non commesso ed è sempre buona norma provare a rivolgersi ad un avvocato penalista per conoscere tutte le conseguenze del proprio comportamento e frenare la sua continuazione per evitare ulteriori pregiudizi.  

Pubblico ufficiale commette un falso: c’è responsabilità penale?

Oltre ai privati anche chi riveste una particolare qualifica pubblica può commettere i reati di falso materiale e falso ideologico, ad esempio chi fa parte di un corpo di polizia o di una Amministrazione dello Stato.

Rispetto ai privati, la pena per i pubblici ufficiali è molto più severa dal momento che gli stessi sono considerati dall’ordinamento giuridico come soggetti preposti alla tutela della fede pubblica.

Si pensi all’ipotesi in cui un cancelliere di Tribunale, dopo aver ricevuto dal giudice una sentenza depositata, la altera aggiungendovi alcune frasi o la modifica cancellandone altre. Pertanto, la condotta consiste nel formare in tutto o in parte un atto falso o nell’alterare come nell’esempio appena fatto un atto vero.

La falsità materiale commessa dai pubblici ufficiali può riguardare anche autorizzazioni amministrative o certificati, ad esempio se un impiegato presso l’ufficio tecnico del Comune rilascia ad un privato un permesso di costruire senza che quest’ultimo abbia presentato i documenti comprovanti i requisiti necessari per ottenerlo, sta commettendo un falso.

Oppure, immaginiamo che un pubblico ufficiale falsifichi un documento per la regolarità contributiva di un’impresa al fine di attestare che essa sia in regola con il fisco, o ancora ad un agente di polizia che compili un verbale di contravvenzione attestando falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza.

Le sanzioni penali applicabili ai pubblici ufficiali

Il codice penale per la falsità materiale commessa dai pubblici ufficiali in atti pubblici, come nel caso del cancelliere che altera una sentenza del giudice commina la pena della reclusione da uno a sei anni.

Invece, per i reati di falso commessi in certificati o autorizzazioni amministrative come nell’esempio dell’impiegato comunale che rilascia il permesso di costruire senza la verifica dei requisiti o del pubblico funzionario che attesta falsamente la regolarità contributiva di un’impresa, la legge penale prescrive la pena della reclusione da sei mesi a tre anni.

Infine, i pubblici ufficiali che commettano un falso ideologico esemplificato con il caso dell’agente di polizia che inserisca in un verbale dichiarazioni non vere sono destinatari di una possibile reclusione per un periodo che va da uno a sei anni.

Difesa avvocato per sanzioni penali

La legge italiana, come risaputo, prevede per ogni imputato il diritto di farsi rappresentare in giudizio dal proprio avvocato di fiducia. Naturalmente, ciascun avvocato deve adempiere fedelmente l’incarico ricevuto, svolgendo la propria attività a tutela dell'interesse del suo cliente e nel rispetto del rilievo costituzionale e sociale della difesa.

Lo scopo della difesa è proprio quello di risolvere ogni azione penale nei confronti degli assistiti, ma per realizzare al meglio questo obiettivo è fondamentale cercare il giusto avvocato con il quale instaurare prima di tutto un rapporto di fiducia. In caso di sanzioni già irrogate, l’avvocato penalista può agire per ottenere una riduzione di pena ed evitare che il proprio cliente, anche se colpevole, sia punito in maniera sproporzionata.

È importante essere tempestivi nella ricerca di uno studio legale competente che possa fornire un’assistenza completa al caso specifico. Attraverso una prima consulenza il cliente ha la possibilità di conoscere personalmente il proprio difensore ed esporre la propria condizione, ma l’avvocato avrà premura di indicare anche le spese legali del processo e un preventivo per la sua assistenza, in modo da avere un’idea complessiva della propria situazione.

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