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Avvocato Penale Guida sotto effetto di Droghe – Consulenza Legale


Perché serve un Avvocato di diritto Penale se si viene fermati alla Guida sotto effetto di Droghe? Perché la fattispecie, a prescindere che il veicolo fosse una macchina, una moto o addirittura una bicicletta, costituisce reato.

L’articolo 187 del Codice della Strada prevede le ammende, la durata della sospensione della patente e la sanzione detentiva corrispondenti, maggiorate nel caso in cui il conducente sia un minore di anni 21 oppure un neopatentato o un autista professionista. Sono inoltre previste aggravanti nel caso di recidiva nel corso di un triennio oppure per veicoli particolarmente pesanti. E peraltro, come per la guida sotto effetto di alcol e in genere per tutti gli incidenti stradali, la situazione si complica se l’abuso viene registrato in seguito ad un incidente stradale che ha comportato feriti o morti.

Guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: cosa si rischia?guida droga

Oltre alla sospensione della patente che viene effettuata mediante un provvedimento emanato dal prefetto in via immediata, sono previste altre sanzioni penali più o meno gravi a seconda delle circostanze. Cerchiamo di analizzarle singolarmente, per fornire un quadro d’insieme del reato in esame:

- in primo luogo è previso l’arresto da 6 mesi ad 1 anno e un’ammenda da 1.500 euro a 6.000 euro;

- in secondo luogo è prevista la sospensione della patente da 1 a 2 anni, ma in questo caso la sospensione è definitiva non provvisoria come il provvedimento emanato dal prefetto con finalità cautelari;

- in terzo luogo è disposta la revoca della patente in caso di recidiva nei 3 anni successivi;

- in quarto luogo c’è la confisca del veicolo se questo appartiene al trasgressore, ma se così non fosse allora il tempo di sospensione della patente raddoppierà;

- infine c’è sempre la sottrazione di 10 punti dalla propria patente.

Circostanze aggravanti della pena

Le pene su esposte possono essere aggravate da alcune circostanze, tra qui le più importanti sono 3:

1. il reato è commesso da un conducente qualificato, ad esempio un neopatentato;

2. il reato è commesso dopo le ore 22:00 e prima delle ore 7:00;

3. se la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti causa un incidente stradale, le pene sono raddoppiate. 

Se la polizia ti ferma puoi rifiutarti di fare un esame di accertamento?

La risposta è certamente , ma il rifiuto all’esame di accertamento non è senza conseguenze anzi corrisponde ad un reato.

In caso di rifiuto saranno applicate le seguenti sanzioni:

- arresto da 6 mesi ad 1 anno, con l’aggiunta di una multa che va da 1.500 euro a 6.000 euro;

- sospensione della patente da 6 mesi a 2 anni;

- revoca della patente in caso di recidiva nei due anni;

- sottrazione di 10 punti dalla patente di guida.

È evidente che le pene sono molto simili a quelle previste per il reato vero e proprio di guida sotto l’effetto di droghe. La legge infatti presume nel rifiuto del conducente un elemento di colpevolezza e al fine di scongiurare il più possibile l’uso di sostanze stupefacenti e i rischi ad esso collegati punisce anche il diniego del conducente al test di accertamento.

Quando c’è rifiuto all’accertamento?

Quando si parla di rifiuto all’accertamento non si intende solo il NO alle richieste delle forze dell’ordine, infatti intesi in senso più ampio i comportamenti sanzionati sono diversi:

- il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti qualitativi preliminari a semplice richiesta degli organi di polizia, ovvero l’ipotesi più comune;

- il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti clinico-tossicologici, ad esempio il prelievo di campioni di mucosa – o di fluido – del cavo orale a cura di personale sanitario che è specializzato a prestare ausilio alle forze di polizia;

- l’opposizione e il diniego a farsi accompagnare presso le strutture sanitarie e/o di sottoporsi al prelievo di campioni di liquidi biologici;

- il rifiuto di sottoporsi all’accertamento, da effettuarsi in caso di incidente stradale, a carico di conducenti feriti. 

A volte può capitare che il conducente si rifiuti di sottoporsi ad uno specifico prelievo, ad esempio il prelievo del sangue, ma acconsenta ad un’altra tipologia di prelievo, ad esempio il prelievo delle urine, che comunque sia idoneo a dimostrare l’assunzione o meno di sostanze stupefacenti.

In questi casi infatti non si può parlare di rifiuto vero e proprio, in quanto ci sono comunque prove in grado di accertare le condizioni psico-fisiche del conducente.

Posso chiamare il mio avvocato prima di sottopormi al test?

Se la polizia ti ferma alla guida di un veicolo e vuole sottoporti al test di accertamento per sostanze stupefacenti, hai non la possibilità bensì il diritto di chiamare il tu avvocato di fiducia. Anzi la Cassazione ha ribadito che se non si viene avvisati di questa facoltà, tutte le sanzioni eventualmente applicate sono nulle.

È necessario però fare ricorso al giudice prima della sentenza definitiva di condanna, in modo da essere assolti completamente.

Come in tutti i casi essere tempestivi nel contattare il proprio avvocato di fiducia può essere fondamentale per cambiare le nostre sorti durante un procedimento penale ed essere assolti, o quantomeno ottenere una riduzione della pena sulla base della difesa articolata dall’avvocato penalista.

È sempre raccomandabile cercare e scegliere un avvocato in base all’esperienza che questi ha alle spalle, naturalmente in relazione al caso specifico nel quale siamo coinvolti, ma questa ricerca oggi può essere effettuata anche online, evitando gli appuntamenti di studio in studio che richiedono tempo e disponibilità di spostarsi, cosa difficile quando è stata sospesa la patente ad esempio.

Attraverso questo portale si può contattare velocemente un consulente legale, che oltre ad avere una preparazione impeccabile in materia sia magari anche un avvocato low cost, con il quale fissare un primo colloquio e individuare la migliore strategia difensiva.

Cosa fare dopo l’accertamento di guida sotto l’effetto di droghe?

Se dal controllo effettuato dalle autorità emerge che il conducente guidava sotto l’effetto di sostanze stupefacenti ci sono due conseguenze:

- la prima, che rileva sotto il profilo amministrativo e prevede il ritiro della patente di guida, con ulteriore provvedimento di sospensione emesso da Prefetto;

- la seconda, che rileva sotto il profilo penale, prevede una denuncia per guida sotto l’effetto di stupefacenti e si dà così avvio al procedimento penale.

Non si tratta di sanzioni distaccate e indipendenti tra loro, al contrario queste pene vanno analizzate insieme in quanto il profilo penale prevale su quello amministrativo. Infatti la sospensione della patente prevista con provvedimento del Prefetto può essere “scavalcata” da una successiva decisione del giudice penale.

Se ad esempio il prefetto dispone la sospensione della patente per 1 anno, mentre il giudice penale decide il tempo di 6 mesi, allora il prefetto dovrà restituire la patente al conducente prima del termine previsto nel suo provvedimento.

Posso avere un permesso provvisorio di guida?

Dopo il ritiro e la sospensione della patente il tuo avvocato può far in modo di ottenere un permesso provvisorio per guidare? La risposta è NO, neanche se la richiesta sia giustificata da esigenze lavorative.

L’unico rimedio utilizzabile in questi casi consiste nel proporre ricorso al giudice di pace amministrativo, naturalmente con l’assistenza dell’avvocato perché in ambito penale ciascuno è obbligato a farsi assistere da un Avvocato Penalista, diversamente dal processo civile.

Il consiglio più utile è quello di attivarsi il prima possibile per cercare un avvocato, perché la tempestività è fondamentale in queste circostanze, almeno per tutelare al meglio i propri interessi, e influire positivamente sulla decisione del giudice in sede di condanna.

Consulenza dell' Avvocato penalista per guida sotto effetto di stupefacenti

Si parla di guida sotto l’effetto di stupefacenti quando il conducente ha una visione distorta della realtà con rallentamento dei riflessi, offuscamento della vista e una percezione non realistica dei suoi comportamenti proprio a seguito di un’alterazione dello stato fisico e mentale in cui si trova.

È bene sottolineare però che la legge considera sostanze stupefacenti quelle contenute nell’elenco del D.P.R. n. 309/1990, cioè il “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”.

Fatta questa doverosa premessa ben si comprende perché in questi casi è consigliabile rivolgersi ad un Avvocato Esperto in Diritto Penale e in particolare in reati connessi alla guida sotto effetto di droghe e sostanze stupefacenti più in generale. Questa scelta infatti garantisce specializzazione nella materia e un aggiornamento continuo sulla normativa in vigore.

Nonostante la legge cerchi in tutti i modi di limitare l’uso di droghe e sostanze stupefacenti. È innegabile che si tratti di una realtà ancora molto presente nella nostra società e l’assistenza legale di un avvocato non può essere negata solo per principi morali.

Tutti hanno diritto ad essere difesi, a prescindere dalla colpevolezza o meno, anche perché come sempre ricordano gli avvocati penalisti più esperti nessuno può essere definito colpevole se non dopo una sentenza definitiva di condanna.

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