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Consulenza legale sui Delitti contro l’Economia Pubblica, l’Industria ed il Commercio


I Delitti contro l’Economia Pubblica, l’Industria ed il Commercio sono disciplinati dal Capo Secondo Titolo VIII del Codice Penale e sono divisibili in due gruppi:

1. Delitti contro l’Economia Pubblica e

2. Delitti contro l’Industria ed il Commercio.

Prima di proseguire è opportuno esplicitare cosa si intende per “economia pubblica”, per “commercio” e per “industria”.

Per Economia Pubblica si intende quell’insieme di attività economiche svolte all’interno di un determinato Stato, in particolare dell'attività di collocazione, redistribuzione e stabilizzazione. Per Commercio si intende, invece, l’attività di acquisto e vendita di prodotti svolta abitualmente da un soggetto, gli esempi più tipici sono i negozi (compresi gli e-commerce), i bar e i ristoranti, mentre per Industria si intende l’attività di produzione vera e propria mediante forme semplici o complesse di organizzazione, non solo di macchinari, ma anche di persone che con il proprio talento contribuiscono al buon funzionamento dell’impresa.

Dunque, la creazione di una categoria di reati ad hoc contro l’Economia Pubblica, l’Industria ed il Commercio ha come obiettivo la tutela dell’interesse pubblico e la ricchezza pubblica, la salvaguardia della normalità negli scambi economici nell’ambito del commercio e delle produzione, la tutela del lavoro in sé e per sé considerato, la difesa sia della libertà di industria che della libertà di commercio ed infine la fiducia che la collettività ripone nello stesso.

Perché l’ economia è importante per gli Stati: Avvocatodelitti industria

Come ben sappiamo, l’economia rappresenta il motore di ogni Paese e il suo corretto funzionamento è essenziale per garantire equilibri sociali e anche politici.

Nessuno Stato, nessuna Nazione è totalmente autonoma a livello economico, sia in termini di manodopera sia in termini di materie prime che per ovvie ragioni biologiche, possono essere concentrate in diverse parti del globo.

Si pensi all’energia elettrica, che ad esempio deriva in parte dalla Svizzera e dalla Francia, al petrolio, che per la maggior parte arriva dalla Russia, o più semplicemente proviamo a pensare a prodotti alimentari come grano, riso, alcuni frutti e ortaggi ecc. Studi fatti in materia ci informano, infatti, che l'Italia importa prodotti alimentari per 25,7 miliardi di euro da 140 Paesi stranieri.

Sorge quindi la necessità di regolare prima di tutto l’economia interna di ogni Stato, ed è questa l’attività costantemente svolta dai professionisti legali esperti in questo ramo del diritto, e poi i rapporti economici e commerciali tra Nazioni differenti, con relazioni europee o extraeuropee.

Le principali figure criminose contro l’ Economia Pubblica, l’ Industria ed il Commercio

Per dare un’idea a tutto tondo dei risvolti penali di alcune condotte in ambito economico, commerciale e industriale, potrebbe essere utile un’elencazione delle principali figure criminose relative ai reati contro l’Economia Pubblica, l’Industria ed il Commercio:

- Distruzione di materie prime o di prodotti agricoli o industriali, ovvero di mezzi di produzione, in questi casi chiunque, distruggendo materie prime o prodotti agricoli o industriali, ovvero mezzi di produzione, cagiona un grave danno alla produzione nazionale o far venir meno in misura notevole merci di comune o largo consumo è punito con la reclusione da 3 a 12 anni e con la multa non inferiore a euro 2.065;

- Diffusione di una malattia delle piante o degli animali, per la quale chiunque cagiona la diffusione di una malattia alle piante o agli animali, pericolosa all'economia rurale o forestale, ovvero al patrimonio zootecnico della nazione è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. Se la diffusione avviene per colpa, la pena prevista è la multa da euro 103 a euro 2.065. Questo reato avviene ad esempio quando con qualunque azione o anche omissione il colpevole intende diffondere un virus dannoso per piante e animali ledendo così il patrimonio dello Stato.

- Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio, tale crimine, a volte chiamato anche “aggiotaggio”, punisce chiunque al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifici atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato con la reclusione fino a 3 anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822. Se l'aumento o la diminuzione del prezzo delle merci o dei valori si verifica, le pene sono aumentate.

Inoltre le pene possono essere raddoppiate se:

1) il fatto è commesso dal cittadino per favorire interessi stranieri;

2) dal fatto deriva un deprezzamento della valuta nazionale o dei titoli dello Stato, ovvero il rincaro di merci di comune o largo consumo.

Le manovre speculative: quando si commette reato

Prima di tutto occorre comprendere cosa si intenda per manovra speculativa, e in parole semplici potremmo dire che essa consiste in una condotta volta a compiere operazioni commerciali dirette a fornire all'agente (quindi a chi le compie), ma a svantaggi di altri, un vantaggio in termini economici superiore rispetto a quello che normalmente potrebbe derivare dal commercio.

Secondo l’art. 501 bis. del codice penale il reato di Manovre speculative su merci, salvo quanto sopra per gli altri reati, punisce chiunque, nell'esercizio di qualsiasi attività produttiva o commerciale, compie manovre speculative ovvero occulta, accaparra od incetta materie prime, generi alimentari di largo consumo o prodotti di prima necessità, in modo atto a determinarne la rarefazione o il rincaro sul mercato interno con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822.

Naturalmente, comprendere quando una determinata condotta implica o meno la commissione di un reato è un attività da compiersi con la massima prudenza e con la consulenza di un avvocato penalista specializzato in reati industriali i commerciali, dunque un consulente legale con forti conoscenze sia in diritto commerciale sia in diritto penale. Non sempre un vantaggio economico crea svantaggio a qualcun altro e allora non è detto che ci si trovi in violazione della legge, per questo è essenziale cercare un avvocato, anche online, prima di peggiorare la propria situazione.

Boicottaggio e Sabotaggio: cosa sono?

L’elemento comune al boicottaggio e al sabotaggio è la protesta che si pone alla base, volta nel primo caso ad indurre una collettività a non acquistare determinati prodotti ad esempio realizzati da una specifica impresa, e nel secondo caso turbare il normale svolgimento del lavoro all’interno di un’azienda.

Ad ogni modo, commette Boicottaggio chiunque, per uno degli scopi indicati negli articoli 502, 503, 504 e 505 del codice penale, mediante propaganda o valendosi della forza e autorità di partiti, leghe o associazioni, induce una o più persone a non stipulare patti di lavoro o a non somministrare materie o strumenti necessari al lavoro, ovvero a non acquistare gli altrui prodotti agricoli o industriali. La pena prevista è la reclusione fino a 3 anni.

Se, però, concorrono fatti di violenza o di minaccia, si applica la reclusione da 2 a 6 anni.

Diversamente, il reato di Sabotaggio, che comporta un’arbitraria invasione e occupazione di aziende agricole o industriali, punisce chiunque, col solo scopo di impedire o turbare il normale svolgimento del lavoro, invade od occupa l'altrui azienda agricola o industriale, ovvero dispone di altrui macchine, scorte, apparecchi o strumenti destinati alla produzione agricola o industriale; chi danneggia gli edifici adibiti ad azienda agricola o industriale, ovvero un'altra delle cose indicate nella disposizione precedente. Il colpevole sarà punito con la reclusione fino a 3 anni e con la multa non inferiore a euro 103.

Lo sciopero può essere un reato? Risponde l’ Avvocato penalista

Sicuramente tutti sanno che scioperare vuol dire astenersi dall’attività lavorativa in danno al proprio datore di lavoro. Ma, forse non tutti sapranno che lo sciopero è un diritto garantito dalla mostra Costituzione in quanto espressione di un mezzo di autotutela dei lavoratori.

È il principale mezzo di lotta sindacale giustificato costituzionalmente in considerazione della debolezza socio economica che contraddistingue il singolo lavoratore rispetto al datore di lavoro. Fatta questa breve premessa bisogna chiedersi se scioperare sia sempre lecito oppure no. Ci sono infatti dei limiti da rispettare per non commettere reato di sciopero o di serrata.

La Serrata e lo sciopero per fini non contrattuali puniscono chi sciopera, quindi i dipendenti o il datore di lavoro che serra gli stabilimenti per fini diversi da quelli contrattuali. L’obiettivo è quello di evitare dei comportamenti totalmente arbitrari che potrebbero danneggiare da un lato il datore di lavoro e la sua impresa, dall’altro i singoli dipendenti.

In materia di rapporti di lavoro è fondamentale la consulenza di un avvocato di fiducia, se ad esempio si viene licenziati dopo aver scioperato bisognerebbe sapere che questo licenziamento è illegittimo e quindi il datore di lavoro sarà tenuto al risarcimento dei danni e alla reintegrazione del posto di lavoro. Ma è solo uno dei tantissimi casi prospettabili nella realtà lavorativa e cercare un consulente legale è il primo passo per difendersi da abusi e ingiustizie.

Attraverso questo portale c’è la possibilità di contattare velocemente e gratuitamente un avvocato gratis per una consulenza e per conoscere tutte le spese legali oltre all’ammontare della sua parcella.

Concorrenza illecita: i rapporti tra le imprese

In ambito economico e industriale, la concorrenza è elemento essenziale per la crescita e lo sviluppo delle imprese sul mercato, ma in alcuni casi si rischia di violare i limiti legislativi e si finisce per commettere reato. In particolare ci sono 3 crimini più importanti:

1. la Turbata libertà dell'industria o del commercio, che punisce chiunque adopera violenza sulle cose ovvero mezzi fraudolenti per impedire o turbare l'esercizio di un'industria o di un commercio è punito, a querela della persona offesa, con una pena pari alla reclusione fino a 2 anni e con la multa da euro 103 a euro 1.032.

2. L’Illecita concorrenza con minaccia o violenza, con cui vengono compiuti atti di concorrenza con violenza e minaccia da parte di chi svolge un’attività commerciale, industriale o comunque produttiva ed è prevista una pena per il colpevole pari alla reclusione da 2 a 6 anni.

3. Infine, il reato di Frode contro le industrie nazionali riguarda la vendita la messa in circolazione, sui mercati nazionali o esteri di prodotti con nomi, marchi o segni distintivi contraffatti o alterati, cagionando un danno all'industria nazionale. È evidente che in questo caso il bene giuridico tutelato è proprio il patrimonio economico delle Stato, oltre chiaramente alla lealtà concorrenziale che dovrebbe essere una costante nell’ “educazione dei rapporti commerciali”.

Per questo la pena non è leggera e si prevede la reclusione da 1 a 5 anni e con la multa non inferiore a euro 516.

Frode in commercio: Difesa legale dell’ Avvocato

Il reato di Frode nell'esercizio del commercio punisce chiunque, nell'esercizio di un'attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all'acquirente una cosa mobile per un'altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita. Tipico esempio è la vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine.

Seppur simile, la vendita di prodotti industriali con segni mendaci ha una propria autonomia in termini di reato. Infatti punisce chiunque pone in vendita o mette altrimenti in circolazione opere dell'ingegno o prodotti industriali, con nomi, marchi o segni distintivi nazionali o esteri, atti a indurre in inganno il compratore sull'origine, provenienza o qualità dell'opera o del prodotto.

I reati di questa categoria comprendono anche altre fattispecie delittuose come: Fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale e Contraffazione di indicazioni geografiche denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari.

Se si è vittima di una frode di questo tipo, ad esempio per l’acquisto di un prodotto venduto con provenienza italiana, ma che in realtà deriva da un Paese extra europeo è bene sapere che sono stati lesi i propri interessi e alla luce di ciò individuare il consulente legale adatto al proprio caso specifico.

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