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I Delitti contro l’ Amministrazione della Giustizia: tutela legale


I Delitti contro l' Amministrazione della Giustizia sono regolamentati dal Titolo Terzo Libro Secondo del Codice Penale. Si tratta di una quantità diversificata di violazioni che possono, a loro volta, essere raggruppate in tre categorie:

1) i Delitti contro l’Autorità Giudiziaria,

2) i Delitti contro l’Autorità delle decisioni giudiziarie ed

3) i Delitti di Tutela Arbitraria delle proprie ragioni.

La prima categoria ricomprende, a sua volta, delitti nei quali si verifica la violazione degli obblighi relativi alle notizie di reato, i delitti di rifiuto di atti legalmente dovuti, i delitti di simulazione di reato e di calunnia, i delitti di falsità e frodi processuali, i delitti di favoreggiamento ed i delitti di prevaricazione.

I delitti contro l’Amministrazione della Giustizia sono definibili reati di pericolo in quanto è sufficiente la mera esposizione a pericolo degli interessi tutelati ai fini della loro consumazione.

Cos’ è l’ Amministrazione della Giustizia?forze dell ordine

Il concetto “Amministrazione della Giustizia”, cui detti delitti fanno riferimento, deve essere inteso in senso ampio considerando sia le attività inerenti alla funzione giurisdizionale dello Stato in sé per sé, avente ad oggetto l'accertamento e l'attuazione del diritto, sia le attività ad essa collegate.

Quindi, parlando di delitti bisogna ricomprendere le condotte criminose che minacciano direttamente il corretto esercizio della funzione giurisdizionale, ma anche le figure criminose poste a tutela di attività e interessi legate strumentalmente all’amministrazione stessa.

Probabilmente è proprio in questo ambito giuridico che si manifesta a pieno l’importanza degli avvocati penalisti nella tutela dei cittadini, perché l’esigenza di base è quella di garantire il corretto funzionamento della giustizia italiana difendendo i diritti che spettano a ciascuno di noi.

Le principali figure criminose: Consulenza Avvocato

I delitti contro l’amministrazione della giustizia sono molteplici, tuttavia esporre un mero elenco di tutte le condotte criminose potrebbe avere una sua utilità in termini giuridici ma tradirebbe la necessità di una conoscenza pratica per il lettore, dunque nel corso dell’articolo analizzeremo con maggiore approfondimento le ipotesi più comuni e più gravi, cercando di scomporle in blocchi.

In primo luogo, le principali figure criminose facenti parte dei Delitti contro l’Amministrazione della Giustizia sono:

- Omessa denuncia di reato da parte del Pubblico Ufficiale, e cioè riferita al Pubblico Ufficiale il quale omette o ritarda di denunciare all'Autorità Giudiziaria o ad un 'Altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, un reato di cui ha avuto notizia nell'esercizio o a causa delle sue funzioni. Inoltre, il delitto è aggravato se il colpevole è un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria che ha avuto comunque notizia di un reato;

- Omessa denuncia di un reato da parte di un incaricato di Pubblico Servizio: l'incaricato di un pubblico servizio che omette o ritarda di denunciare all'autorità indicata dall'articolo precedente un reato non punibile a querela di parte del quale abbia avuto notizia nell'esercizio o a causa del servizio;

- Omessa denuncia di reato da parte del Cittadino: il cittadino che, avendo notizia di un delitto contro la personalità dello Stato, per il quale la legge stabilisce l'ergastolo, non ne fa immediata denuncia all'autorità giudiziaria o all'autorità che a quella abbia obbligo di riferire;

- Omissione di Referto: chiunque, avendo nell'esercizio della professione sanitaria prestato la propria assistenza od opera in casi che possano presentare i caratteri di un delitto per il quale si debba procedere d'ufficio, omette o ritarda di riferirne all'Autorità giudiziaria o ad altra autorità che a quella abbia l'obbligo di riferire;

Cosa succede se un giudice rifiuta di prestare il suo ufficio?

Immaginiamo che un cittadino rifiuta, per motivi religiosi, di deporre come testimone davanti all’autorità giudiziaria nel corso di un processo.

In questo caso si commette reato per “Rifiuto di uffici legalmente dovuti”, ciò perché lo svolgimento di un processo a volte prevede la presenza non solo di soggetti essenziali, quali il giudice, il pubblico ministero, il cancelliere ecc., ma anche di altri soggetti, ad esempio il perito, l’interprete o il testimone, che sono chiamati a svolgere una funzione di collaborazione e assumono la qualifica di “ausiliari del giudice”. La tutela penale risiede nella necessità che tali soggetti partecipino al buon funzionamento della giustizia, si pensi ad esempio alla testimonianza di una persona che ha assistito ad un omicidio e decida di non voler deporre.

Detta figura criminosa a sua volta prevede due ipotesi:

1) commette la prima chiunque, nominato dall'Autorità Giudiziaria in qualità di perito, interprete o custode di cose sottoposte a sequestro dal giudice penale, oppure chiamato a deporre come testimone davanti all'autorità giudiziaria o, comunque, chiamato ad esercitare una funzione giudiziaria, ottiene con mezzi fraudolenti l'esenzione dall'obbligo di comparire;

2) commette la seconda, invece, chiunque chiamato ad adempiere ad una delle predette funzioni davanti all'Autorità Giudiziaria rifiuta di dare le proprie generalità, di prestare il giuramento richiesto, ovvero di assumere o di adempiere le funzioni medesime.

Una persona denuncia un reato falso: Avvocato penalista

Nella realtà a volte succede che vengono denunciati reati non commessi o comunque fatti più gravi di quelli realmente accaduti. Se ad esempio è stata rubata un’automobile ad una donna e quest’ultima dopo averla ritrovata denuncia falsamente alla polizia di aver subito anche il furto degli oggetti contenuti nella vettura, compie reato?

Certamente sì perché la legge punisce chiunque con le proprie denunce o querele mette in moto un processo penale e quindi l’attività giudiziaria per perseguire un reato immaginario, ma è necessario che vi sia una divergenza tra il fatto accaduto e quello denunciato. Si tratta della cosiddetta Simulazione di reato che si concretizza quando chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome (diretta all'Autorità Giudiziaria o ad un'altra autorità che a quella abbia l'obbligo di riferirne) afferma falsamente essere avvenuto un reato, ovvero simula le tracce di un reato in modo che si possa iniziare un procedimento penale per accertarlo.

In questo caso la pena prevista è la reclusione da 1 anno a 3 anni.

Come difendersi dalla Calunnia: cerca Studio Legale online

Chiunque, con denuncia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all'Autorità Giudiziaria o ad altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa di un reato una persona che egli sa essere innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato commette delitto di Calunnia.

Ad esempio un contadino denuncia ai carabinieri di essere stato colpito con colpi di zappa alla testa da parte del coltivatore del terreno accanto al suo, ma omette di dire che è stato lui per primo ad aggredire e costringendo così l’altro a difendersi. Naturalmente oltre ad infangare il nome di qualcuno si avvia anche un processo penale a carico di questi con tutte le conseguenze del caso specifico oltre alla necessità di sostenere le spese legali, la parcella dell’avvocato difensore, i costi del processo ecc.

Allora cosa fare in questi casi? Per forza di cose sarà necessaria l’assistenza di un buon avvocato penalista, che con un’ottima difesa riuscirà ad annullare le accuse e ad ottenere il risarcimento dei danni oltre alla punizione per chi ha dichiarato calunnie.

La pena prevista è infatti la reclusione da un minimo di 2 anni ad un massimo di 6 anni, con possibile aumento se ci sono delle aggravanti.

Falsa testimonianza

La Falsa testimonianza si commette ogni volta che una persona, deponendo come testimone innanzi all'Autorità Giudiziaria afferma il falso o nega il vero, ovvero tace, in tutto o in parte, ciò che sa intorno ai fatti sui quali interrogato.

Ad esempio, nel corso di un procedimento penale, un testimone depone il falso per mandare in galera un suo nemico, oppure una donna che presumibilmente esercita prostituzione rifiuta di testimoniare contro chi gestisce un circuito di sfruttamento della prostituzione, che nel nostro Paese è ovviamente vietato.

In questa circostanza la legge penale vuole garantire la verità e la completezza della testimonianza, che a volte è una prova fondamentale per alcuni procedimenti penali.

Anche qui la sanzione prevista è la reclusione da 2 a 6 anni.

Sanzioni per false dichiarazioni: Infedeltà processuale

Le bugie, in qualunque ambito, hanno sempre dei risvolti negativi, ancor di più se si tratta del settore giuridico nel quale la consulenza degli avvocati in primis, e l’attività dei giudici è volta proprio a ricostruire la verità e fare giustizia. Tra questi reati indichiamo:

- il falso giuramento (che punisce chiunque in giudizio giura il falso).

- le False informazioni al Pubblico Ministero (chiunque, nel corso di un procedimento penale, richiesto dal Pubblico Ministero di fornire informazioni ai fini delle indagini, rende dichiarazioni false ovvero tace, in tutto o in parte, ciò che sa intorno ai fatti sui quali viene sentito).

- le False dichiarazioni al difensore (chiunque, richiesto dal difensore o dai soggetti legittimati, di riferire circostanze utili ai fini delle indagini, non avvalendosi della facoltà di non rispondere, renda dichiarazioni false).

- la Falsa perizia o interpretazione (il perito o l'interprete che, nominato dall'Autorità Giudiziaria, dà parere o interpretazione mendaci, o afferma fatti non conformi al vero).

Il reato di Frode Processuale

Un esempio, seppur macabro, può essere utile per capire cos’è la frode processuale: supponiamo che un datore di lavoro fa artificiosamente sistemare sul cadavere di un operaio la cintura di sicurezza, della quale questi era sprovvisto al momento dell’incidente mortale. È chiaro che l’obiettivo è quello di trarre in inganno il giudice e inquinare le prove processuali

Non a caso commette il reato di Frode processuale chiunque, nel corso di un procedimento civile o amministrativo, al fine di trarre in inganno il giudice in un atto di ispezione o di esperimento giudiziale, ovvero il perito nella esecuzione di una perizia, modifica artificiosamente lo stato dei luoghi o delle cose o delle persone, qualora il fatto non sia preveduto coma reato da una particolare disposizione di legge.

La pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

Vi sono poi altre fattispecie delittuose appartenenti a questa famiglia di reati, che si riferiscono tutti alla categoria di reati inerenti alle "infedeltà processuali".

Quali sono tutte le cause di non punibilità? Consulenza legale

L’articolo 384 Codice Penale prevede delle Cause di non Punibilità nei reati contro l’Amministrazione della Giustizia, ovvero delle ipotesi in cui non possono essere previste sanzioni.

Secondo detto articolo non sarebbe punibile chi ha commesso determinati fatti, definiti reati dalla legge, se costretto dalla necessità di salvare sé o un prossimo congiunto da un grave ed irreparabile danno alla libertà ed all’onore. Si tratta quindi di eccezioni al principio generale di punibilità dei reati previsto dal nostro ordinamento. 

In particolare, la punibilità del reo può estinguersi a seguito di: cause di estinzione del reato e cause di estinzione della pena.

Sono cause di estinzione del reato, per esempio, la morte del reo prima della sua condanna, l’intervenuta prescrizione del reato, la remissione della querela, la sospensione condizionale della pena, l’oblazione ed il perdono giudiziale. Dette cause non estinguono la mera punibilità in astratto ma, in concreto, il reo non verrà punito, anche perché se ad esempio il criminale dovesse morire prima della condanna non è possibile trasferire il processo penale in capo ai suoi eredi.  

Tra le cause di estinzione della pena, invece, troviamo la morte del reo dopo la sua condanna, l’amnistia, l’indulto e la grazia.

Il ruolo dell’ Avvocato Penalista

Certo è che gli avvocati non possono scegliere a chi prestare consulenza e a chi no, ciò non significa che siano obbligati a difendere chiunque, ma sicuramente il principio base del nostro ordinamento prevede che la legge è uguale per tutti e dunque chiunque deve avere la possibilità di difendersi, sia esso colpevole oppure no.

Anche perché c’è un principio di presunzione di innocenza, in forza del quale finché non viene emessa una sentenza di condanna, il presunto colpevole non può essere trattato già come un delinquente e comunque in ogni caso è giusto assicurare l’applicazione di pene e sanzioni proporzionate al reato commesso.

Dunque, indipendentemente dalla tua posizione, è sempre consigliabile rivolgersi ad un avvocato penalista per la difesa in giudizio e ottenere la tutela dei tuoi diritti, sia per difenderti da false accuse sia per punire chi ha commesso dei reati. Cercare un avvocato è essenziale e oggi è possibile farlo anche online gratuitamente, infatti questo portale ti offre una scorciatoia per contattare un professionista esperto, che sia magari anche un avvocato economico, al quale richiedere una consulenza, un preventivo e le spese legali da affrontare.

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