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Cos'è il diritto ambientale? Fonti normative


Il Diritto Ambientale è una Branca del Diritto Amministrativo che si occupa della normativa volta alla tutela ed alla conservazione dell’Ambiente. Il Diritto Ambientale contiene, tra le altre, anche la normativa rivolta a disciplinare l'inquinamento idrico, atmosferico, la gestione dei rifiuti, ed i progetti in materia energetica e da fonti rinnovabili. Il Diritto Ambientale è principalmente caratterizzato dalla presenza di normative settoriali specifiche ma è al contempo è dotato di strumenti come la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che considera in un unico contesto tutti gli elementi. I due strumenti principali della P.A. in materia sono le Autorizzazioni e i limiti o i Valori limite.

Le prime autorizzano a compiere determinate attività, i secondi individuano i criteri per individuare la liceità o meno di una determinata attività. Il Codice Principale in materia ambientale è il Codice dell’Ambiente previsto dal D. Lgs 152/2006.

La Parte prima del Codice enuncia i principi fondamentali, la parte seconda è dedicata alle valutazioni di impatto ambientale, la parte terza contiene la normativa in materia di tutela delle acque, la quarta si occupa della gestione dei rifiuti e della bonifica de siti inquinanti, la quinta della tutela dell’aria e, infine, la sesta si occupa della Responsabilità Ambientale.

Non dobbiamo poi dimenticarci che, accanto alla normativa nazionale, in tema di diritto ambientale, si deve anche fare riferimento alla normativa dell’Unione Europea.

Gli obblighi in materia ambientaleambiente

Soprattutto per le industrie oggi ci sono una serie di obblighi da rispettare in materia ambientale proprio perché la loro attività influisce notevolmente sull’ecosistema. Basti pensare a tutte quelle norme:

- che vietano l’utilizzo di alcune sostanze definite nocive o particolarmente inquinanti;

- che incentivano il riciclaggio dei rifiuti

- che spingono verso soluzioni ecosostenibili, soprattutto in termini di carburanti;

- che limitano l’utilizzo della plastica, (prima grande nemica del nostro ambiente) ecc.

In caso di violazione di queste norme sono previste importanti sanzioni amministrative, ma a volte anche penali che incidono negativamente sulla reputazione e sul business dell’impresa.

Avvocato contro il Danno Ambientale

Nonostante sia difficile dare una definizione di Ambiente, vi è da dire che a livello giuridico per “ambiente” si intende un bene giuridico unitario e immateriale in relazione al quale si configurano sia interessi individuali, collettivi e pubblici.

Con la legge istitutiva del Ministero dell’Ambiente si è introdotto nel nostro ordinamento un sistema di responsabilità per danno Ambientale.

Sul punto è poi intervenuta l’Unione Europea con la nota Direttiva del 2004 in materia di prevenzione e riparazione del danno Ambientale. Secondo tale direttiva, per danno ambientale si intende il danno arrecato a specie animali o habitat protetti in base alla legislazione in vigore nonché il danno arrecato alle acque che comporti qualsiasi modificazione significativa e negativa. Perché, poi, insorga responsabilità civile è necessario che il danno ambientale arrecato sia concreto e quantificabile, che vi sia nesso di causalità tra il comportamento tenuto dall’agente ed il danno arrecato e che siano identificabili i responsabili.

La Direttiva dell’Unione Europea è stata recepita in Italia dal D. Lgs 156/006 contenente “Norme in materia di tutela risarcitoria contro i danni all’ambiente”. Dunque se pensi di aver violato, con il tuo comportamento o con quello della Tua Azienda, la normativa in materia ambientale e vuoi conoscere le eventuali conseguenze o ti è stata contestata la violazione della normativa in materia di tutela dell’ambiente, è fortemente consigliabile contattare prima possibile l’Avvocato Specializzato in Diritto Amministrativo per esporre il tuo caso o per avere un parere legale al riguardo.

Danno ambientale: chi inquina paga

La disciplina del danno ambientale prevede l’applicazione diretta del principio in forza del quale “Chi inquina paga”, in modo tale da riversare le conseguenze economiche per il ripristino dei danni in capo a chi ha commesso la violazione.

Certamente l’obiettivo primario è tutelare l’ambiente quale bene giuridico della comunità, ma è evidente che di riflesso si intende proteggere anche l’integrità fisica delle persone. Si pensi ad esempio al divieto per le fabbriche di gettare rifiuti nelle acque, oppure all’obbligo di non utilizzare sostanze nocive nell’attività di produzione ecc.

A livello istituzionale la competenza per la salvaguardia dell’ambiente è attribuita al Ministro per l’ambiente che svolge una triplice funzione: prevenzione, controllo e impulso all’adozione di strategie eco sostenibili. In realtà questi poteri sono attribuiti in parte anche alle associazioni ambientaliste che sono un tassello fondamentale nella sensibilizzazione verso l’ambiente.

Sanzioni per danno ambientale: responsabilità penale

Ogni volta che c’è violazione, il trasgressore è sempre tenuto a ripristinare lo stato dei luoghi entro un termine fissato dalle autorità competenti.

In particolare la Legge 68/15 stabilisce che:

<< chiunque cagiona abusivamente un inquinamento significativo e misurabile ad acqua ed aria o a “porzioni estese o significative di suolo e sottosuolo”, o ad un ecosistema (anche agrario), flora e fauna è punito con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 100.000 €.>>.

Inoltre, chiunque abusivamente provoca un disastro ambientale, inteso come un’alterazione irreversibile dell’ecosistema, o un’offesa alla pubblica incolumità a causa della rilevanza della sua estensione, o ancora provochi effetti lesivi ad un notevole numero di persone esposte a rischio è punito:

- con la reclusione da 5 a 15 anni se persona fisica,

- mentre nel caso di persona giuridica con una sanzione pecuniaria che va da 400 a 800 quote.

Altra ipotesi molto delicata di violazione è la diffusione di materiale radioattivo sul territorio che infatti comporta la pena della reclusione da 2 a 6 anni e la multa da 10.000 a 50.000 euro per chi abusivamente cede, acquista, importa, esporta materiale altamente radioattivo.

In realtà dovrebbe più propriamente parlarsi di diritto penale ambientale, perché la linea di confine tra la responsabilità civile e responsabilità penale in ambito ambientale è molto labile e spesso si sfocia nella condanna alla reclusione.

Cosa fa l’ avvocato ambientale?

Per fortuna la legge ha molto a cuore la tutela dell’ambiente e infatti la normativa è molto variegata perché in continua evoluzione. Ci sono norme locali, provinciali e regionali, disposizioni di carattere nazionale, ma anche internazionali e comunitarie.

La tutela dell’ambiente oggi gioca un ruolo fondamentale soprattutto in relazione alla forte crescita industriale che per quanto possa arrecare vantaggi di tipo economico alla nostra società ha spesso un riscontro negativo sull’ambiente. La maggior parte dell’inquinamento deriva infatti dai fumi delle industrie, dagli scarichi nelle acque e dall’enorme quantità di rifiuti che vengono prodotti dalla attività imprenditoriali.

Alla luce di ciò il giurista esperto in diritto ambientale si occupa di tutto quanto riguarda l'ambiente e cioè: lo smaltimento dei rifiuti, la gestione del terreno su cui ha sede un'azienda, l'immissione di scarichi fluidi nell'ambiente circostante, la diffusione di gas nocivi e soprattutto il rispetto delle normative vigenti che in caso di violazioni comportano delle pesanti sanzioni.

Il parere legale dell’ Avvocato

In ambito di diritto ambientale gli avvocati hanno specializzato il loro ruolo non soltanto nella difesa in giudizio di imprese e società, ma anche nella consulenza preventiva orientando il loro supporto verso l’adozione di strategie e tecniche già in linea con la normativa vigente in modo tale da evitare future violazioni per le imprese.

E infatti l’avvocato ambientale oggi si occupa di fornire

–una specifica consulenza legale ambientale “preventiva”, fatta di pareri legali, consigli tecnici e giuridici su quale scelte strategiche fare, sugli incentivi da poter ottenere per le società, e prevenire così la commissione di illeciti civili o penali;

– un’accurata assistenza nelle vendite e negli acquisti di terreni industriali, di edifici da adibire ad esempio a depositi o quali sedi di attività produttive controllando che essi siano in regola con le prescrizioni legislative.

Lo scopo primario è quello di evitare violazioni normative che possono comportare danni soprattutto all’ambiente ma anche alla reputazione e al business economico di una società.

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