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Avvocato Diritto Amministrativo: cosa fa?


Perché è tanto importante nelle cause o nei contenziosi con la PA scegliere un Avvocato Diritto Amministrativo, Specializzato e operante nella zona di residenza? Andiamo con ordine cercando di capire in primo luogo di che cosa si occupa questo professionista per poi rispondere a questa duplice domanda.

Prima di tutto un avvocato specializzato in questo settore offre la propria consulenza a singole persone che hanno problemi legali con la Pubblica Amministrazione, ma si occupa anche di controversie che sorgono tra diverse Pubbliche Amministrazioni, ad esempio tra due Comuni.

Più nello specifico il consulente legale si occuperà anche di appalti, di cause ambientali, di tutela della privacy, di revoca e concessione di licenze ad esempio edilizie, di problemi inerenti alla gestione del trasporto pubblico o alla pubblicazione di bandi di gara per concorsi pubblici ecc.

Avvocato Diritto Amministrativo: quando serveavvocato amministrativo

Come anticipato, la specializzazione amministrativa è quella relativa ai possibili contenziosi tra cittadino e amministrazione pubblica in senso lato. Il Diritto Amministrativo è una branca giuridica complessa, che prevede un aggiornamento continuo. La Specializzazione degli Avvocati di Diritto Amministrativo è quindi una garanzia per gli utenti in cerca di assistenza legale nella materia in analisi.

Ma quindi quando serve l’avvocato?

Se ad esempio un cittadino partecipa ad un Concorso Pubblico e ritiene che questo non sia svolto secondo correttezza e trasparenza quanto alla valutazione delle prove scritte e orali dei candidati, allora vanterà un interesse legittimo nei confronti della Pubblica Amministrazione che ha bandito il concorso. Si pensi ad esempio ai concorsi in esercito, a quelli per il centro dell’impiego, all’ASL ecc.

La consulenza legale dell’avvocato quindi sarà necessaria per far valere le proprie pretese con ricorso dinanzi al TAR (Tribunale Regionale Amministrativo) o davanti al Consiglio di Stato, a seconda delle circostanze del caso specifico.

Il ricorso Amministrativo

Il ricorso gerarchico e il ricorso straordinario sono gli esempi più importanti di ricorso amministrativo. Questi ricorsi sono dei rimedi giuridici diretti ad un’autorità amministrativa per ottenere da essa l’annullamento di un provvedimento amministrativo o magari la sua modifica mediante una riforma.

In linea di massima non si tratta di una tutela processuale, nel senso che per presentare ricorso ad una Pubblica Amministrazione non è necessario avviare un processo davanti al Giudice, ciò non toglie che è sempre consigliabile farsi assistere da un avvocato per preparare il ricorso stesso, in modo da aver chiaro quali siano gli elementi da inserire, le modalità di invio e soprattutto i termini legali entro i quali poterlo effettuare.  

Infatti, il ricorso deve essere notificato alla P.A. che ha emanato l'atto e ad almeno uno degli eventuali controinteressati, entro 60 giorni dalla notifica o pubblicazione dell'atto stesso oppure dal giorno in cui se ne è avuta conoscenza, anche in via indiretta. Inoltre, entro 30 giorni dall'ultima notifica il ricorso va depositato al TAR, ovvero il Tribunale Amministrativo Regionale.

Il ricorso gerarchico e il ricorso straordinario

Il ricorso gerarchico è caratterizzato da una grande semplicità di forma, infatti esso deve essere diretto all’organo gerarchicamente superiore a quello che ha emesso il provvedimento che si vuole impugnare. L’ordine gerarchico è il seguente:

1. Questore

2. Prefetto

3. Ministro dell’Interno

Ciò significa che se ad esempio l’atto che si vuole impugnare proviene dal questore, allora il ricorso dovrà essere inviato al Prefetto e così via.

Questo ricorso va presentato entro 30 giorni dal ricevimento dell’atto e deve essere redatto in carta bollata con indicazione di tutti i motivi contrari.

Il ricorso straordinario, invece va proposto nei confronti di provvedimenti definitivi, ovvero quelli per i quali non è più possibile esperire il ricorso ordinario e solo per vizi di legittimità. Cioè il provvedimento non può essere impugnato per il suo contenuto.

La presentazione deve avvenire entro 120 giorni e deve essere effettuata all’ufficiale giudiziario che ha emesso l’atto. Competente per la decisione è il Ministero, ma in caso di inerzia di quest’ultimo il ricorrente può notificare il ricorso al Consiglio di Stato

Revoca della licenza commerciale: come riottenerla? Avvocato amministrativista

Immaginiamo che tu sia proprietario di un locale notturno e che la licenza per la tua attività commerciale sia stata sospesa a causa di tumulti, disordini e chiasso continuo in tutte le sere fino a tarda notte. A ciò la Pubblica Amministrazione ha aggiunto nella motivazione che il locale è un punto di ritrovo per persone pericolose per la sicurezza pubblica

Cosa fare per difenderti e ottenere di nuovo la licenza?

Partiamo dal presupposto che il decreto con il quale la Pubblica Amministrazione ha sospeso la licenza costituisce una misura di prevenzione generale, finalizzata ad allontanare i soggetti pericolosi dai luoghi di ritrovo sociale, come può essere un ristorante, un bar, un circolo ecc., e naturalmente dalle occasioni nel cui contesto essi potrebbero assumere comportamenti contrari all’ordine pubblico e alla sicurezza collettiva, ad esempio nel caso di una festa, di un evento serale o altro.

Chiarito questo è evidente che questa misura di protezione può prescindere dalla responsabilità dell’esercente, il quale magari potrebbe essere ignaro di questi tumulti e che però per forza di cose subisce un pregiudizio sia sociale che economico, in quanto in futuro le persone eviteranno di frequentare quel locale attribuendogli una brutta fama.

Il tuo avvocato di fiducia allora potrebbe preparare un ricorso alla Pubblica amministrazione, che ha emanato il provvedimento di sospensione, dimostrando l’infondatezza dei motivi e la sproporzione della misura adottata rispetto alle circostanze reali. Cercare uno Studio Legale che si occupi di un caso analogo all’esempio appena fatto è fondamentale per tutelare la tua persona, in qualità di imprenditore commerciale, e la tua attività in termini economici. Quindi il primo consiglio utile è di rivolgersi subito ad un professionista legale che possa garantirti una ripresa della tua attività prima del tempo.

Come scegliere un Avvocato Amministrativista?        

Gli elementi che devono orientare le scelte degli avvocati non possono che essere la loro preparazione giuridica e l’esperienza nel settore di competenza specifico. Rivolgersi ad uno Studio legale che abbia una consolidata familiarità con le controversie contro la Pubblica Amministrazione è certamente un vantaggio, ancor di più lo sarebbe se tale ricerca conducesse ad un avvocato economico rispetto alla media presente sul nostro territorio nazionale.

Altro requisito importante che può incidere nella scelta dell’Avvocato Diritto Amministrativo più idoneo a seguire il proprio caso è l’ubicazione dello Studio Legale. In questi casi infatti trovare uno Studio Legale Specializzato in Diritto Amministrativo nelle vicinanze della propria città non è solo consigliabile per questioni di praticità, soprattutto nelle grandi città in cui ogni spostamento richiede tempo e organizzazione, ma anche perché le norme pubbliche possono avere valenza territoriale, comunale o regionale ad esempio.

Ci sono quindi norme di diritto pubblico e regolamenti che valgono solo entro uno specifico territorio. Sarebbe impensabile pretendere che un Avvocato possa essere continuamente aggiornato sulle modifiche normative locali di tutta Italia e comunque un professionista di nicchia è sempre da preferire.

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