Trova Online l’Avvocato
che stai cercando

Gratis e Senza Impegno.
Fissa un appuntamento con l'Avvocato

Studio legale online per Separazione e Divorzio


Avvocato per Separazione e Divorzio

Purtroppo le crisi coniugali sono all’ordine del giorno e spesso intasano gli studi legali degli avvocati e le aule dei tribunali. Tuttavia, la legge cerca sempre di tutelare l’unità della famiglia e prima di giungere alla drastica scelta del divorzio, impone di passare per la separazione.

La separazione personale dei coniugi non incide sull’atto di matrimonio, ma solo sui suoi effetti. Ciò vuol dire che non viene annullato il matrimonio, né vengono sciolti gli effetti da esso derivanti come avviene invece nel divorzio. Infatti, con la separazione si determina solo una sospensione degli effetti del matrimonio (essenzialmente quelli di carattere personale tra i due coniugi), nell’attesa di una riconciliazione o del definitivo divorzio. Ma, ci sono anche persone che per ragioni religiose o personali decidono di rimanere separati per sempre.

Cercare un punto di incontro tra i due coniugi è fondamentale, ma quando un matrimonio arriva al collasso è difficile riprendere le redini in mano. L’assistenza di uno studio legale esperto in divorzi non è volta solo agli aspetti legali, ma anche e soprattutto a quelli umani, ed è decisiva la ricerca di un buon avvocato, magari anche online, che riesca a mediare tra i due coniugi e limitare le conseguenze negative anche nei confronti dei figli, laddove vi siano.

Separazione giudiziale e separazione consensuale

Ad ogni modo, la separazione personale può essere giudiziale o consensuale a seconda che sussista o non un accordo tra i coniugi, ma in entrambe è sempre necessario l’intervento del giudice.

Si parla di separazione consensuale quando marito e moglie raggiungono un accordo, preferibilmente con l’assistenza di un avvocato, per regolare i loro rapporti in ordine agli effetti patrimoniali, al mantenimento dei figli e al loro affidamento. Questo accordo acquista efficacia solo dopo il decreto di omologa del giudice, ossia un provvedimento con cui si dichiara l’esecutività dell’accordo dopo aver controllato che il contenuto sia in linea con gli interessi della famiglia.

Se invece persiste il disaccordo tra i coniugi, siamo nell’ipotesi di separazione giudiziale, la quale prevede l’intervento del giudice con una sentenza che si impone alla volontà delle parti.

Separazione di fatto

La regola generale prevede che la separazione di fatto, ossia quella che consegue alla volontà dei coniugi, senza però che vi sia alcun controllo del giudice non abbia rilievo giuridico, perché è sempre necessario almeno il decreto di omologa del giudice.

Ma è pur vero che non è del tutto irrilevante, in quanto in caso di adozione speciale la separazione di fatto, ugualmente alla separazione legale, costituisce un impedimento; mentre in caso di allontanamento dalla casa familiare, se la separazione di fatto è avvenuta per giusta causa, non viene meno il diritto di assistenza.

Come è evidente la legge non è mai rigida come può sembrare, lascia sempre delle ipotesi aperte che devono essere valutate, analizzate ed interpretate, ma ciò è possibile solo con l’aiuto di avvocati esperti che prestano la loro consulenza per cercare la soluzione più adatta al singolo caso concreto.

Quando c’è addebito della separazione? Tradimento marito

La separazione giudiziale può essere con addebito o senza addebito a seconda che la separazione sia attribuibile alla colpa di uno dei due coniugi o anche di entrambi.

Pensiamo alla ipotesi, non poco frequente, di adulterio, spostando in questo caso la colpa sul marito, solo per esemplificare. Se tuo marito ti ha tradito, hai chiaramente il diritto di chiedere la separazione, ma non solo, perché se l’avvocato che ti assiste riesce a dimostrare che la separazione è stata causata proprio dalla relazione extraconiugale di tuo marito che ha reso insostenibile la vostra convivenza, il giudice con tutta probabilità addebiterà la separazione lui.

Cosa significa? Vuol dire che ci sono una serie di effetti patrimoniali di cui tener conto:

1) il giudice stabilisce a vantaggio del coniuge cui non sia addebitabile la separazione il diritto di ricevere dall’altro un assegno di mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri;

2) a questo si aggiunge l’obbligo degli alimenti se il coniuge si trova in stato di bisogno, in realtà questo obbligo prescinde dall’addebito della separazione proprio per la sua finalità assistenziale, quindi è sempre previsto;

3) in caso di morte del coniuge “colpevole” della separazione, l’altro eredita mantenendo gli stessi diritti successori del coniuge legittimo; al contrario, chi ha colpa ha diritto solo ad un assegno vitalizio se alla morte del marito/moglie godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto. 

Cerca avvocato low cost per assegno di mantenimento

La quantificazione dell’importo dell’assegno di mantenimento è sicuramente l’aspetto più delicato della procedura di separazione e anche il più ambito in termini pratici. L’avvocato esperto in separazione ti chiarirà prima di tutto quali sono i parametri da considerare e gli adempimenti da fare per richiederlo al giudice. L’entità dell’assegno è determinata in relazione alle circostanze e ai redditi dell’obbligato, mentre il presupposto necessario è che al coniuge richiedente non sia stata addebitata la separazione e che non abbia adeguati redditi propri.

Non è necessario che il coniuge dimostri di non poterseli procurare, se ad esempio prima della separazione i coniugi avevano concordato, o accettato, che uno di loro non lavorasse, l’efficacia di questa decisione resta anche dopo la separazione. Anche perché lo scopo della separazione è quello di conservare il più possibile gli effetti del matrimonio e quindi anche il tenore e il tipo di vita che ciascun coniuge aveva.

In caso di mancato versamento, l’avvocato può preparare una richiesta al giudice per disporre il sequestro di alcuni beni del coniuge obbligato oppure può richiedere che le somme vengano trasferite direttamente da soggetti terzi che hanno rapporti con il coniuge inadempiente. Cioè, è possibile imporre al datore di lavoro di versare una parte della sua busta paga direttamente al coniuge che ha diritto all’assegno di mantenimento.

Se sono separato ho diritto all’eredità del mio coniuge?

Per rispondere a questa domanda bisogna guardare a chi è stata addebitata la separazione:

- il coniuge al quale non è stata addebitata la separazione, con sentenza passata in giudicato, ha gli stessi diritti successori del coniuge non separato, ad esempio il diritto di abitare nella casa di residenza familiare, la quota di legittima ecc.;

- invece, il coniuge cui è stata addebitata la separazione sempre con sentenza passata in giudicato, cioè definitiva, ha diritto soltanto ad un assegno vitalizio se al momento della morte godeva degli alimenti a carico del coniuge deceduto.

Il valore dell’assegno vitalizio però è valutato in base alla consistenza dell’eredità e al numero di eredi legittimi presenti, e comunque non può mai essere superiore all’entità degli alimenti.

Tua moglie chiede il divorzio: cosa fare?

La pronuncia del divorzio determina lo scioglimento del matrimonio e di tutti i diritti e doveri collegati alla vita coniugale, cioè il dovere di coabitazione, il dovere di assistenza e l’obbligo di fedeltà. Il divorzio comporta anche lo scioglimento della comunione legale tra i coniugi, sempre se non fosse già avvenuto con la separazione.

Può ben capitare che uno soltanto dei coniugi voglia procedere con il divorzio e allora in questo caso con tutta probabilità ti arriverà una lettera di divorzio scritta da un avvocato e contenente tutte le ragioni del tuo coniuge. Ma non bisogna allarmarsi perché prima di poter chiedere il divorzio al giudice deve esserci stata separazione per un determinato tempo:

- 6 mesi se si è optato per la separazione consensuale;

- 12 mesi se è stata adottata la separazione giudiziale.

Ad ogni modo, una volta arrivata la lettera si consiglia sempre di confrontarsi con un professionista legale per avviare la causa in tribunale e difendere le proprie ragioni, soprattutto per quanto riguarda l’assegno divorzile, gli alimenti e l’eventuale assegnazione della casa familiare.

Studio Legale per negoziazione assistita

Dal 2014 si prevede la possibilità di fare un divorzio senza giudice, ovvero con la “Negoziazione assistita” che prevede la possibilità di concludere un accordo tra i coniugi, con l’assistenza di almeno un avvocato per parte, e definire in via consensuale le condizioni del divorzio.

La procedura è diversa a seconda che vi siano figli minori, maggiorenni portatori di handicap, o economicamente non autosufficienti:

a) in caso negativo, l’accordo di negoziazione assistita è trasmesso al Pubblico Ministero, il quale se non ravvisa irregolarità, comunica agli avvocati il nulla osta dell’accordo concluso;

b) in caso positivo, quindi di presenza di almeno un figlio nelle condizioni su citate, l’accordo deve essere trasmesso entro 10 giorni al Pubblico Ministero, il quale quando ritiene che l’accordo corrisponda agli interessi del figlio, lo autorizza.

Inutile sottolineare che si tratta di una procedura molto più breve e snella rispetto a quella classica, ma che al contempo produce gli stessi effetti dei provvedimenti giudiziali di separazione e divorzio. È però di estrema importanza la guida degli avvocati in tutto il percorso, dalla definizione del contenuto dell’accordo all’invio al Pubblico Ministero, fino ad ottenere l’autorizzazione.

Avvocato per assegno divorzile

Tra gli effetti del divorzio rileva l’assegno divorzile, di natura assistenziale che un coniuge può essere obbligato a versare all’altro, quando quest’ultimo non abbia redditi economici adeguati o comunque a causa di circostanze oggettive non possa procurarseli. Si pensi ad esempio al coniuge impossibilitato a lavorare per una malattia.

Lo scopo dell’assegno divorzile è quello di aiutare l’ex coniuge economicamente più debole e garantirgli un tenore di vita dignitoso.

In teoria dopo il divorzio il coniuge perde i diritti successori verso l’eredità dell’altro, ma se sei titolare dell’assegno divorzile ci sono alcune cose che puoi pretendere:

a) se sei in stato di bisogno, alla morte del coniuge tenuto a versarti l’assegno, il Tribunale su istanza dell’avvocato, può porre a carico dell’eredità un assegno periodico in tuo favore;

b) inoltre, sempre che tu non sia passato a nuove nozze, hai diritto ad una percentuale del TFR (Trattamento di fine rapporto di lavoro);

c) se l’ex coniuge muore senza essersi risposato, la pensione di reversibilità andrà all’ex coniuge superstite.

Parcella avvocato divorzista

La separazione e il divorzio non sono mai situazioni facili perché implicano un intreccio di interessi affettivi ed economici. Per tali ragioni, in questi casi è sempre consigliabile affidarsi ad un Avvocato Divorzista che abbia una esperienza consolidata in materia di rapporti coniugali, così da poter conoscere quali sono i propri diritti circa la casa coniugale, l’assegno di mantenimento, la divisione del patrimonio etc.

Naturalmente, ogni caso ha le proprie particolarità che dipendono dal reddito dei coniugi, dalla presenza di figli, dalle condizioni lavorative di marito e moglie e anche dall’addebito della separazione. Viste le tante componenti da considerare e i delicati interessi in gioco è importante cercare il giusto avvocato che trovi la soluzione al tuo caso concreto, meglio ancora se economico.

Le cause di divorzio sono molto frequenti nel nostro Paese e ciò spiega la presenza dei tanti studi legali specializzati in divorzi e separazioni. Il primo passo da muovere verso la giusta direzione  è quello di contattare un avvocato gratis per richiedere una consulenza e un preventivo per conoscere approssimativamente il costo della causa e la parcella dell’avvocato. Il tempismo è fondamentale in queste circostanze.

Affidamento dei figli dopo separazione o divorzio

La responsabilità genitoriale è generalmente esercitata da entrambi i genitori quando sussistono situazioni di pace e tranquillità nel rapporto coniugale. Inevitabilmente, però le conseguenze di separazione e divorzio si ripercuotono anche sull’affidamento dei figli e al giudice tocca decidere quale sia il genitore affidatario.

In verità, la prima ipotesi da considerare è quella di un affidamento condiviso, per garantire al figlio di trascorrere pari tempo sia con la madre sia con il padre e turbare il meno possibile la sua crescita.

Però se l’affidamento ad uno dei genitori sia contrario agli interessi del figlio minore, si pensi ad un genitore poco responsabile magari incline all’alcol o al gioco d’azzardo, il giudice dispone l’affidamento esclusivo a favore dell’altro che si occuperà esclusivamente del figlio, salvo per gli atti di particolare importanza, cosiddetti atti di straordinaria amministrazione, per i quali sarà sempre richiesto anche il consenso dell’altro genitore.

In queste dinamiche il ruolo degli avvocati divorzisti appare cruciale e delicato. Scegliere con cura un professionista ambizioso e ferrato nella materia, ma che al tempo stesso sia magari anche un avvocato economico può fare la differenza. Non bisogna mai dimenticare che al centro di tutto ci sono gli interessi di tutela dei figli minorenni.

CONTATTA GRATIS L'AVVOCATO SPECIALIZZATO IN QUESTA MATERIA

Potrebbe interessarti:

Le informazioni riportate in questo articolo sono a carattere generico e non possono essere considerate documenti ufficiali, così come non possono in alcun modo sostituire il parere di un professionista. Per gli stessi motivi Easy Web Project Srl non risponde in alcun modo della correttezza di quanto riportato, così come dell’aggiornamento dei contenuti, in quanto argomenti suscettibili di modifiche nel tempo. EWP invita pertanto gli utenti a consultare direttamente un avvocato per avere informazioni aggiornate, certe e conformi al proprio caso specifico.

richiesta all'avvocato