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L’ avvocato penalista per capire cos’è l’ordine pubblico


Spesso sui quotidiani o in televisione si sente parlare di ordine pubblico non riuscendo però a carpire con immediatezza il significato di questa espressione. Ebbene, l’ordine pubblico è un bene che ha rilevanza giuridica e che appartiene all’intera collettività. Esso rispecchia l’insieme dei principi democratici che informano il nostro ordinamento e assume concretezza laddove la vita del singolo cittadino deve inserirsi in contesti o formazioni sociali utili per lo sviluppo della sua personalità. Naturalmente, il ruolo dell’avvocato penalista non si esaurisce nelle ipotesi di quei reati che sono di immediata percezione per tutti, cioè omicidi, violenze, guida in stato di ebbrezza, omissione di soccorso, ma ha un più ampio raggio che riguarda anche l’ordine pubblico in generale e la fede pubblica.ordine pubblico

Differenza tra ordine pubblico materiale e ideale

Occorre preliminarmente chiarire che si parla di “Ordine Pubblico in senso Materiale” quando ci si riferisce a tutti quei reati che condizionano la pacifica convivenza degli individui e l’andamento regolare del vivere civile.

Ad esempio, si pensi alla violazione della libertà del diritto di voto nel momento delle elezioni quando il cittadino è chiamato a scegliere il proprio rappresentante politico, oppure ai turbamenti in tutti quegli ambienti volti a garantire la crescita mentale e spirituale della persona, come scuole, università, uffici pubblici e luoghi di svago.

Al contrario si parla di un “Ordine Pubblico in senso Ideale” in relazione a quei reati che vanno a colpire i principi e le istituzioni del nostro ordinamento giuridico.

Infatti, possono essere oggetto di sanzione penale anche quei comportamenti o manifestazioni del pensiero offensivi dell’ordine democratico. Pertanto, ad esempio, commette un delitto contro l’ordine pubblico ideale chiunque minacci di rovesciare le istituzioni democratiche al fine di instaurare un regime autoritario.

I singoli reati contro l’ordine pubblico

I reati contro l’ordine pubblico non sono facilmente individuabili, ma può essere utile un’elencazione di essi per comprendere quando si realizzano nella vita reale.

I principali reati contro l’Ordine Pubblico sono:

- l'Istigazione a Delinquere, che si realizza quando il reo è punito per il solo fatto dell'istigazione, e dunque la legge punisce chiunque, pubblicamente, istiga a commettere uno o più reati;

- l'Istigazione a Disobbedire alle leggi, chiunque pubblicamente istiga alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico;

l'Istigazione all'odio fra le classi sociali, che potrebbe integrare nei casi più gravi anche un comportamento razzista, e punisce chiunque pubblicamente istiga all'odio tra le classi sociali;

- l’Associazione a delinquere, in questo caso il reato in esame si realizza quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti. Il reato sussiste per il solo fatto di partecipare all'associazione;

- l’Associazione di tipo mafioso, camorristico e simili, ad esempio nel caso di partecipazione ad un tipo di associazione con scopi criminali, la quale si avvale della forza, per assoggettare ed esercitare un potere sulle persone e dell’omertà nel commettere delitti.

Tipici esempi di questo reato sono l’acquisizione in modo diretto o indiretto della gestione o controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri, ovvero al fine di impedire o ostacolare il libero esercizio di voto o di procurare voti a sé o ad altri in occasione di consultazioni elettorali.

A questa famiglia delittuosa appartengono anche i reati di devastazione e saccheggio, attentato ad impianti di pubblica utilità e pubblica intimidazione.

La difesa dell’avvocato nei casi di Istigazione a delinquere

L’ Istigazione a Delinquere, l’Associazione per Delinquere e l’Associazione per Delinquere di Tipo Mafioso sono alcune tra le figure criminose più significative nell’ambito dei Reati contro L’Ordine Pubblico e purtroppo anche le più frequenti nella vita reale.

L’Articolo 414 del Codice Penale disciplina il Reato di Istigazione a Delinquere e punisce “chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito per il solo fatto dell’Istigazione”.

Detto tipo di reato punisce colui che incita pubblicamente a commettere uno o più reati. Esso è classificabile come un reato comune, ovvero che può essere compiuto da chiunque, di mera condotta ed a forma libera.  L’elemento soggettivo richiesto è il dolo generico ed è configurabile la circostanza aggravante qualora le condotte vengono tenute per istigare delitti di terrorismo o crimini contro l’umanità.

C’è istigazione se persuadi qualcuno ad uccidere la moglie infedele?

Sicuramente, istigare significa condurre qualcuno a fare qualcosa, ma è pur vero che l’intento di voler assumere un determinato comportamento è già presente in quella persona. Se ad esempio un tuo amico scopre che la moglie lo tradisce con un amante, di certo avrà già un odio nei confronti di quest’ultima, ma probabilmente senza l’istigazione non giungerebbe mai a commettere un omicidio. Ma se convinci il tuo amico del fatto che sia giusto farla pagare alla moglie e che il comportamento di quest’ultima merita di essere punito, stai integrando un reato di istigazione che molto probabilmente condurrà alla morte di una persona. È di tutta evidenza che questo comportamento non può non essere punito dalla legge.

Tuttavia, delle volte alcuni comportamenti possono essere fraintesi, e se non c’è una reale persuasione nell’istigazione, certamente non si commette un reato. È necessario l’intento di voler convincere, incitare qualcuno a commettere un delitto. Per fortuna o per sfortuna la legge assicura una difesa da entrambi i lati, sia per il delinquente che per la vittima e a volte è molto difficile per una avvocato penalista svolgere il proprio lavoro nel rispetto della sua morale.

Quando c’è associazione a delinquere: consulenza legale

Gli articoli 416 e 416 bis puniscono invece i reati di associazione per delinquere ed associazione per delinquere di tipo mafioso. Entrambi i reati sono da considerarsi comuni, di pericolo, di mera condotta ed a forma libera ma mentre il primo punisce coloro che si associano per promuovere o costituire un’associazione volta a commettere più delitti, il secondo punisce coloro che si associano per promuovere od organizzare un particolare reato e cioè dare vita ad un’associazione di tipo mafioso. In entrambi i reati vi possono essere delle circostanze aggravanti comuni o speciali come, per esempio, qualora l’associazione costituita sia armata o vi sia un elevato numero di partecipanti.

Può esserci responsabilità penale sui social network?

Con l’avvento della tecnologia si sono create nuove occasioni di contatto sociale attraverso i social network che hanno creato un vero e proprio universo virtuale con riflessi anche nella vita reale. Infatti, la lesione dell’ordine pubblico può verificarsi anche via internet attraverso l’utilizzo dei social media, tramite i quali è possibile pubblicare post o condividere link che, in alcune circostanze, integrano fattispecie di reato.

Non a caso alcuni comportamenti sul web, ad esempio cliccare semplicemente sull’icona “mi piace” o “condividi” o aderire ad un gruppo social che inneggia al razzismo o all’esaltazione di idee autoritarie potrebbero costituire delle prove tipiche di reato poiché migrando nella vita reale e trasformandosi in atti concreti verso la nostra comunità sociale potrebbero mettere a rischio i principi fondamentali di libertà e uguaglianza delle persone.

Reati sul web: Avvocato quali sono le condotte da evitare?

Un esempio concreto di reato sul web, sottoposto anche ad esame della Suprema Corte di Cassazione, è stata l’adesione a gruppi Facebook di istigazione all’odio verso le classi sociali e offesa agli organi dello Stato. Tuttavia, la semplice adesione a questi gruppi non integra di per sé un reato, è necessario infatti avviare una vera e propria propaganda di attacchi ai diritti fondamentali della collettività, ad esempio con offese pubbliche, minacce contro lo Stato Italiano diffusione di pensieri istigatori alla commissione di reati.

In altri termini, la diffusione sul web di messaggi testuali con l’obiettivo di ledere la sicurezza dell’ordine pubblico e la condivisione di intenti criminosi può turbare la pacifica e libera convivenza dei cittadini anche nella vita reale.

È bene sapere che per le condotte sopracitate la sanzione penale applicabile consiste nella maggior parte dei casi in una multa da euro 1.000 a 5.000 e nei casi più gravi nella reclusione da 1 a 5 anni. Inutile negare che la misura restrittiva della sanzione, decisa dal giudice in sede di processo potrebbe essere diminuita con la valida difesa di un avvocato penalista che vanti esperienza in materia.

Sanzioni: consulenza legale per multa e reclusione

A scanso di equivoci, è bene delineare fin da subito le sanzioni penali a cui si va incontro in caso di offesa all’ordine pubblico. Le condotte penalmente rilevanti possono rivolgersi contro un organo politico, amministrativo e giudiziario dello Stato ed in tal caso la pena consiste in una multa da euro 1.000 a 5.000, un regime sanzionatorio che è identico anche in caso di vilipendio della Repubblica, delle Assemblee legislative e del Governo.

Scatta poi la reclusione da 1 a 5 anni per chi istiga altri a commettere delitti contro l’ordine pubblico.

La difesa dell’avvocato penalista per condanna alla reclusione

Quando si riceve una condanna alla reclusione entro il limite di un anno per lesione dell’ordine pubblico il giudice può sostituire la pena con una sanzione penale più mite, ossia la libertà controllata. La libertà controllata comporta però obblighi e divieti. Essi sono così riassumibili:

1) il divieto di allontanarsi dal Comune di residenza, a meno che non sussistano motivi di lavoro, di studio, di famiglia o di salute;

2) l’obbligo di presentarsi almeno una volta al giorno presso il locale ufficio di pubblica sicurezza o, in mancanza di questo, presso il Comando dell’Arma dei carabinieri territorialmente competente;

3) la sospensione della patente di guida;

 4) il ritiro del passaporto.

Si può evitare la reclusione? Cerca Avvocato penalista economico

La pena detentiva non può essere sostituita dalla libertà controllata nei casi in cui il soggetto sia stato condannato, con una o più sentenze, ad una pena detentiva che prevede la reclusione per un tempo superiore ai 3 anni, oppure quando ha commesso un reato contro l’ordine pubblico nei 5 anni successivi alla condanna precedente. Neppure può ottenere un alleggerimento della pena detentiva con la libertà controllata la persona che sia stata condannata più volte per reati della stessa specie.    

Condanna al pagamento della multa: Studio Legale specializzato

Come già precisato, l’inflizione di una multa a fronte di una condotta lesiva dell’ordine pubblico consiste nel pagamento di una somma di denaro. Tuttavia, può accadere che il condannato sia insolvente ed in tali casi la legge penale fornisce adeguati rimedi per rispettare l’esecuzione della sanzione penale. In realtà, si realizza una conversione della pena pecuniaria in altre sanzioni penali quali la libertà controllata, o, in alternativa, lavori socialmente utili per la collettività. Pertanto, si deduce che l’insolvibilità del condannato anche per condizioni economiche precarie non impedisce allo Stato di punire condotte penalmente rilevanti. 

La materia dell’Ordine Pubblico ben di frequente viene sottovalutata, ma bisogna essere molto attenti ai propri comportamenti sia nella vita reale sia nell’universo digitale del web, che come abbiamo visto può provocare riflessi nella comunità. Uno Studio Legale specializzato in reati contro l’Ordine Pubblico avrà certamente una consolidata familiarità con questa tipologia di reati e gli avvocati che ne fanno parte saranno in grado di preparare la difesa più solida possibile.    

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