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Cos’è il segreto professionale?


Violazione del segreto professionale: avvocato

In ambito lavorativo si sente spesso parlare di segreto professionale, ma a volte senza sapere che la violazione implica un vero e proprio reato, oltre che una disonestà rispetto al rapporto professionale in cui ci si è impegnati. 

Il segreto professionale, infatti è un obbligo normativo, che consiste nel divieto di pubblicare e diffondere notizie attinenti al lavoro o vita privata e comunque necessariamente protette da segretezza.

È chiaro che non ogni “chiacchiera” viola il segreto professionale, poiché questo deve riguardare, ad esempio, la sfera personale di una persona, come una malattia, la fede religiosa, l’orientamento sessuale, o la sfera professionale come particolari operazioni che una società sta trattando, il patrimonio economico di quest’ultima, o ancora una perdita elevata per un imprenditore e dunque tutto ciò che per varie ragioni dovrebbe essere riservato.

Violazione del segreto professionale: rischi

La violazione del segreto professionale è un fatto che ha rilevanza penale e infatti l’art. 622 del codice penale prevede che:

“Chiunque, avendo notizia, per ragione del proprio stato o ufficio, o della propria professione o arte, di un segreto, lo rivela, senza giusta causa, ovvero lo impiega a proprio o altrui profitto, è punito, se dal fatto può derivare nocumento, con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 30 a euro 516”.

Inoltre, la pena prevista è aggravata se la violazione del segreto professionale è commessa da:

- amministratori

- direttori generali

- dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari,

- sindaci o liquidatori

- da chi svolge la revisione contabile della società.

La pena da applicare sarà decisa dal giudice competente in base alla gravità del caso specifico, proprio per questo si consiglia di farsi assistere da un buon avvocato sia quando si è accusati di violazione del segreto professionale al fine di ottenere una sanzione proporzionata, sia quando si intende agire contro qualcuno che ha violato il segreto in modo da tutelare le proprie ragioni e ottenere laddove sia possibile un risarcimento economico dei danni.

Quando è possibile violare il segreto professionale

Come stabilito anche dal codice penale, la violazione del segreto professionale è consentita solo per giusta causa, per la quale si intende un motivo o un interesse di grado maggiore da tutelare rispetto al segreto professionale.

Si pensi ad esempio al caso in cui la rivelazione del segreto professionale sia necessaria per salvare la vista ad una persona in cura.

La giusta causa deve essere prevista per legge e comunque spetta al giudice valutare se sussista nel caso di specie, proprio perché implica una deroga importante.

Quali lavori hanno il segreto professionale

Le professioni in cui sussiste il segreto professionale sono molte, tra le principali rientrano queste figure:

- avvocati

- notai

- medici, compresi gli ausiliari negli studi medici, quindi anche gli infermieri

- psicologi e psichiatri

- dipendenti di un’azienda

- addetti alla chiesa ecc.

Cosa prevede il segreto professionale

Il segreto professionale implica una serie di obblighi, tutti tesi alla non rivelazione al pubblico di informazioni delicate e riservate e può riguardare sia lavoratori pubblici che lavoratori privati.

Per quanto riguarda i dipendenti, si parla, di segreto aziendale e industriale relativamente al divieto di diffusione di notizie relative alla società o azienda in cui si lavora, e delle quali si è a conoscenza, ad esempio in virtù delle mansioni svolte (manager, dirigente, funzionario ecc.).

La ragione di questo divieto che incombe sui lavoratori subordinati è quello di tutelare il nucleo aziendale inteso come operazioni, patrimonio disponibile, modifiche di capitale ecc.

Quanto ai liberi professionisti, invece, il segreto professionale è regolato da norme ad hoc, perché è evidente che l’obbligo di segretezza di un avvocato nei confronti del cliente non è uguale a quello di un medico verso il paziente.

Avvocato per querela

La violazione del segreto professionale, come già anticipato è a tutti gli effetti un reato, ma punibile solo su querela della persona offesa.

Ciò significa che chi ritiene di essere stato leso deve denunciare il colpevole con una querela, in forma scritta oppure orale in cui si espongono i fatti.

La querela può essere presentata alle forze dell’ordine anche autonomamente, ma certamente l’aiuto di un avvocato contribuisce a renderla più solenne e dettagliata, considerato poi che l’indicazione analitica della vicenda può agevolare le successive indagini.

Dunque, è consigliabile rivolgersi ad un avvocato, cercandolo di persona oppure online, anche attraverso questo portale, già nella fase iniziale per una prima consulenza legale e senza attendere l’instaurazione del giudizio in Tribunale.

In questa secondo step, la difesa dell’avvocato è obbligatoria e allora tanto vale assumerne uno fin da subito e farsi seguire per tutto il procedimento.

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