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Rapina gioielliere: risarcimento clienti per gioielli depositati


Rapina gioielliere: risarcimento clienti per gioielli depositati

Qual è il contratto tra gioielliere e cliente che deposita gioiello?

Nell’ipotesi in cui un soggetto si rivolge ad un gioielliere per la riparazione di un gioiello, stipulerà un contratto d’opera, il cui obbligo accessorio sarà quello di deposito.

Il contratto d’opera è quel contratto bilaterale ad effetti obbligatori in forza del quale una persona si obbliga a compiere, verso un corrispettivo, un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente. Nel contratto d’opera ci sono quindi due parti : il prestatore di lavoro ed il committente.

Tale contratto si differenzia dal contratto di appalto che presuppone l’esistenza di un’impresa con una vasta organizzazione di mezzi, la quale relega in secondo piano l’imprenditore. Nel contratto d’opera, invece, ciò che viene in rilievo è proprio il lavoro del soggetto che stipula il contratto. La prestazione viene infatti svolta dal prestatore con lavoro proprio. Il lavoratore autonomo è spesso un artigiano o un piccolo imprenditore che realizza l’opera in totale autonomia nell’esercizio di un’attività artistica o occasionale. Il prestatore d’opera può tuttavia far parte di un’organizzazione d’impresa. In tale ipotesi dovrà tuttavia svolgere il lavoro in autonomia, senza dover sottostare alle direttive del committente, entro certi limiti ed operare con l’apporto di mezzi propri che ritiene idonei e necessari alla realizzazione dell’opera.

Il prestatore d’opera esegue una prestazione di fare che obbliga a garantire al committente un certo risultato del quale si assume il rischio. Solo quando raggiunge il risultato il prestatore è liberato dalla sua obbligazione ed ha diritto a ricevere il corrispettivo pattuito nel contratto d’opera. Accanto alla prestazione d'opera , il soggetto, avrà anche l’obbligo di custodire la cosa alla stregua delle regole concernenti il contratto di deposito.

Che cos’è il contratto di deposito?

Il deposito è il contratto con il quale una parte (depositario) riceve dall’altra (depositante) una cosa mobile, con l’obbligo di custodirla e restituirla. La causa del deposito consiste quindi nell’assicurare la custodia della cosa. Il depositario non acquista la proprietà o il possesso della cosa depositata, ma ha solo l’obbligo di detenerla e di custodirla nell’interesse del depositante. Non può inoltre disporne o servirsene senza il consenso. Il deposito può essere effettuato da tutti i soggetti che hanno il possesso o la detenzione di un bene e non importa se sussiste anche la proprietà.

La legge disciplina inoltre il deposito irregolare: se il deposito ha per oggetto una quantità di danaro o di altre cose fungibili, con facoltà per il depositario di servirsene, egli ne acquista la proprietà ed è tenuto a restituirne altrettante della stessa specie e qualità.

Il deposito si presume gratuito, fatta salva l’ipotesi in cui dalla professionalità del depositario o da altre circostanze, si debba desumere una diversa volontà delle parti. Differente dal deposito gratuito è il deposito di cortesia, in forza del quale il depositario riceve la cosa per puro spirito di cortesia.

Avvocato quali sono gli obblighi del depositario e del depositante?

La legge disciplina gli obblighi del depositario, cioè il soggetto che ha l’obbligo di custodire il bene e del depositante.

Il depositario ha l’obbligo di usare, nella custodia, la diligenza del buon padre di famiglia; non può servirsi della cosa depositata, fatta salva l’ipotesi di deposito irregolare; deve restituire il bene in ogni momento in cui il depositante la richiede.

Il depositante deve invece rimborsare il depositario delle spese fatte per conservare la cosa; deve pagare le spese eventualmente necessarie per la restituzione della cosa; ritirare la cosa depositate a richiesta del depositario e pagare l’eventuale compenso pattuito.

Rapina gioielleria e smarrimento dei beni depositati

La legge afferma il principio alla stregua del quale se la detenzione della cosa è tolta al depositario per un fatto a lui non imputabile, il depositario non ha più l’obbligo di restituire la cosa ma, deve, sotto pena di risarcimento del danno, denunziare immediatamente al depositante il fatto per cui ha perso la detenzione. Nell’ipotesi di smarrimento dei gioielli determinato da una rapina, il gioielliere dovrà infatti rendere edotto il depositante.

Nell’ipotesi di smarrimento di un gioiello da parte del depositario a seguito di una rapina, occorrerà rivolgersi ad un avvocato per comprendere come tutelare le proprie pretese. L’avvocato che potrà essere facilmente trovato su questa piattaforma potrà indicare come agire. Il professionista legale dovrà infatti verificare la sussistenza dei presupposti in presenza dei quali poter agire in giudizio e chiedere il risarcimento del danno.

Se infatti il cliente della gioielleria, dopo essersi rivolto al proprio gioielliere per avere informazioni circa la riparazione del proprio orologio viene informato solo in quel momento della rapina, molto probaiblmente ci saranno i presupposti per agire in giudizio. Il professionista legale verificherà quando e se il cliente è stato informato della rapina e, nell'ipotesi in cui è stato informato, se tale comunicazione è avvenuta tempestivamente o meno. All'esito di tale verifiche potrà valutare la sussistenza dei presupposti per poter chiedere il risarcimento del danno.

Quanto costa l’avvocato per la richiesta di risarcimento del danno per omessa comunicazione rapina?

Il costo dell’avvocato per la richiesta di risarcimento del danno determinata da rapina non è fisso. Esso potrà essere maggiore o minore in relazione all’attività svolta. Maggiori saranno le difficoltà e le insidie riscontrate, maggiore potrà essere il lavoro dell’avvocato ed il costo.  

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