Chi è l’avvocato d’ufficio
- Chi ha diritto alla difesa d’ufficio
- Come nominare un avvocato d’ufficio
- Come richiedere l’avvocato d’ufficio
- L’avvocato d’ufficio può rifiutare il mandato?
- Avvocato di fiducia o avvocato d’ufficio?
- Costo e pagamento dell’avvocato
La figura dell’avvocato d’ufficio concretizza a pieno il diritto alla difesa che nel nostro ordinamento è sancito dall’articolo 14 della Costituzione in collegamento con l’articolo 97 del codice di procedura penale.
In sintesi, l’avvocato d’ufficio rappresenta un difensore tecnico che garantisce all’indagato o all’imputato che non abbia scelto e nominato un proprio consulente legale, o che comunque ne sia privo per altre ragioni, di avere assistenza legale in giudizio.
L’avvocato d’ufficio, non può rifiutarsi di difendere l’imputato perché è vincolato per legge dall’obbligo di svolgimento del suo incarico, espressione della responsabilità sociale di tutti gli avvocati.
Chiaramente, l’avvocato d’ufficio ha anche diritto ad essere retribuito e tale retribuzione è a spese dall’assistito; infatti, non va confuso con il cd. Gratuito patrocinio che invece è a carico dello Stato.
Chi ha diritto alla difesa d’ufficio
L’avvocato d’ufficio spetta solo in caso di procedimento penale, non anche per le cause civili e precisamente a chi non ha provveduto a nominare un proprio difensore di fiducia per difendersi in Tribunale.
Non c’entra il reddito, perché avvocato d’ufficio e gratuito patrocinio sono istituti diversi e il primo non esclude il secondo, nel senso che anche con un avvocato d’ufficio si può godere del gratuito patrocinio se ne ricorrono i presupposti.
Come nominare un avvocato d’ufficio
I difensori d’ufficio sono tutti iscritti in un elenco nazionale tenuto e aggiornato periodicamente dal Consiglio nazionale forense.
Per essere iscritti in questo elenco nazionale, però, occorre rispettare alcuni requisiti e cioè:
- partecipazione a un corso biennale di specializzazione in materia penale;
- iscrizione all'albo da almeno cinque anni con comprovata esperienza in campo penale.
- conseguimento del titolo di specialista in diritto penale.
Già da questi indici emerge che l’avvocato d’ufficio è un avvocato specializzato in diritto penale e che sicuramente riuscirà a gestire il caso affidatogli. È ingiustificato, quindi, il timore che l’avvocato d’ufficio fornisca una difesa meno attenta.
Come richiedere l’avvocato d’ufficio
Nel momento in cui si è indagati per qualche reato commesso, se non si nomina tempestivamente un proprio avvocato di fiducia, allora viene automaticamente assegnato da parte dell’autorità competente un difensore d’ufficio, senza necessità che l’imputato faccia qualcosa.
È una procedura automatizzata, nel senso che l’autorità giudiziaria contatterà il Consiglio dell’ordine degli avvocati e chiederà l’assegnazione di un avvocato d’ufficio. Il primo disponibile otterrà l’incarico.
L’avvocato d’ufficio può rifiutare il mandato?
Senza giusto motivo l’avvocato d’ufficio non può rifiutare il mandato conferitogli, né può interrompere l’attività di difesa che aveva già iniziato.
Tuttavia, per il caso in cui sussistano delle incompatibilità, il difensore d’ufficio che decide di non accettare l’incarico deve darne subito comunicazione all’autorità procedente che l’ha nominato. Inoltre, la rinuncia non ha effetto finché non venga nominato un nuovo difensore d’ufficio alla parte, la quale non può rimanere senza difesa in giudizio.
Avvocato di fiducia o avvocato d’ufficio?
Per le cose dette fin qui, è chiaro che la principale differenza tra l’avvocato di fiducia e quello d’ufficio è che il primo è scelto dalla parte, anche sulla base di una propria valutazione personale del professionista, mentre il secondo è assegnato dalle autorità giudiziarie competenti.
Ciò non vuol dire che l’avvocato d’ufficio sia un avvocato di serie B, perché questi dovrà sempre svolgere il proprio incarico in maniera diligente, ma verrà meno quella scelta personale del cliente.
Certamente, con l’avvocato di fiducia il cliente avrà sempre un’intesa migliore, garantita dalla fiducia riposta proprio nella scelta del professionista. In più, quando si sceglie un avvocato si tiene conto anche della sua esperienza in casi simili al proprio, della disponibilità, dell’empatia verso l’assistito nonché dei costi.
Spesso infatti, prima di affidare la propria causa ad un avvocato è soliti chiedere a più studi legali preventivi approssimativi delle spese da sostenere, in modo da individuare l’avvocato più economico. Con l’avvocato d’ufficio, invece, si è un po’ più vincolati dato che bisogna accontentarsi di quello assegnato.
Costo e pagamento dell’avvocato
L’avvocato d’Ufficio esercita le medesime mansioni di un avvocato scelto dalla parte e quindi anche in questo caso a dover pagare è la parte difesa in giudizio.
I costi, dunque, sono indicati nella parcella del professionista e dipendono dalla difficoltà del caso, dalle lungaggini del processo, da eventuali prove sopraggiunte ecc.
Ad ogni modo il decreto Ministeriale n. 55 del 2014 ha posto delle tariffe legali da rispettare e che approssimativamente indicano i seguenti costi:
- 2 mila euro per i giudizi davanti al giudice di pace;
- 3 mila euro per i giudizi innanzi al tribunale monocratico;
- 4 mila euro per i giudizi innanzi al tribunale in composizione collegiale e in Corte d’Appello;
- 7 mila euro per i giudizi in Corte d’Assise.
Naturalmente, è salva la possibilità di chiedere il gratuito patrocinio laddove il reddito dell’assistito consenta di ottenere un avvocato gratis.
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