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Contratto di lavoro scritto: a cosa serve


Contratto di lavoro non firmato: è valido?

Il contratto di lavoro un accordo, vincolante da un punto di vista giuridico, stipulato tra datore di lavoro e dipendente ed è finalizzato a disciplinare il rapporto di lavoro.

Nello specifico indica il ruolo e le responsabilità del dipendente nell’azienda, l’orario di lavoro, la retribuzione, i benefit che al medesimo spettano, ma soprattutto deve precisare la durata del rapporto lavorativo e cioè se si tratta di lavoro a tempo determinato, indeterminato, stagionale.

L’ordinamento italiano non prevede una forma obbligatoria per il contratto di lavoro, che dunque potrebbe essere concluso anche oralmente, tuttavia ci sono ipotesi in cui la contrattazione collettiva richiede a pena di validità la forma scritta, è il caso ad esempio del contratto a tempo determinato.

È evidente però che avere una certificazione scritta agevola il lavoratore nella tutela dei suoi diritti, soprattutto ove dovessero esserci delle controversie lavorative.

Mancata firma del contratto: Avvocato

In linea di massima l’assenza di firma al contratto di lavoro non pregiudica la stabilità del rapporto lavorativo se c’è comunque traccia dell’attività svolta dal lavoratore.

Il problema sorge più che altro in relazione al periodo di prova, molto frequente prima di essere assunti, durante il quale le parti sono libere di interrompere il rapporto lavorativo senza dare preavviso a condizione che il periodo di prova risulti da atto scritto.

Quindi, sia nell’ipotesi in cui manchi la firma del contratto sia nel caso in cui manchi la forma scritta dello stesso, il lavoratore è a tutti gli effetti un dipendente e non può essere licenziato senza giusta causa e comunque occorrerà rispettare il tempo di preavviso previsto nel CCNL di riferimento.

È per questo che, anche per evitare controversie legali sul punto, è bene chiedere sempre un parere ad un avvocato esperto in diritto del lavoro, il quale con tutta probabilità consiglierà al datore di lavoro di predisporre sempre un contratto scritto ancor di più se ha un’azienda con molteplici dipendenti.

Cosa succede se il datore di lavoro si rifiuta di firmare

Nel momento in cui il datore di lavoro dovesse rifiutare di firmare il contratto di lavoro, il dipendente potrà certamente effettuare un sollecito e in caso di esito negativo rivolgersi ad un sindacato o preferibilmente ad un avvocato del lavoro che si occupi di tutelare i suoi diritti.

Certamente la mancata firma del contratto non pregiudica la validità dell’assunzione, ma è chiaro che un documento scritto è sempre preferibile in particolar modo per il lavoratore subordinato.

Lettera di assunzione e contratto di lavoro senza firma

Di regola, la lettera di assunzione deve precedere il contratto di lavoro, e in essa devono essere indicati il ruolo del dipendente, l’inquadramento del livello, il termine se è a tempo determinato ecc.

Immaginiamo che il lavoratore abbia ricevuto la lettera di assunzione ma non abbia mai firmato un contratto di lavoro: la lettera di assunzione può sostituire il contratto?

Si ritiene che si possa parlare di valido contratto di lavoro anche quando c’è la sola lettera di assunzione che contenga i seguenti dati:

- dati personali del dipendente e dati dell’azienda

- ruolo assegnato

- livello di inquadramento

- mansioni e orario di lavoro

- termine del rapporto di lavoro

- retribuzione e benefit cui ha diritto il dipendente

- durata del periodo di prova, che deve risultare necessariamente da un documento scritto, altrimenti non è valido.

Iscrizione all’UNILAV: Avvocato del lavoro

In caso di assunzione di un nuovo dipendente, il datore di lavoro ha l’onere di darne notizia al centro per l’impiego e agli enti previdenziali mediante il modello UNILAV. Si tratta di una procedura volta ad evitare il lavoro in nero e che ha l’obiettivo di controllare la correttezza delle aziende. Il dipendente è quindi estraneo a questo adempimento.

Naturalmente, l’iscrizione con il modello UNILAV non equivale ad un contratto di lavoro, ma è piuttosto un obbligo fiscale per il datore.

Nella comunicazione deve essere indicato il tipo di lavoro svolto, la durata, eventuali modifiche del rapporto lavorativo ecc. e nel momento in cui tale comunicazione manchi si incorrerà nell’ipotesi di lavoro in nero con tutte le conseguenze connesse sia per il dipendente che per il datore di lavoro.  

Dimissioni per mancata firma del contratto

Come ampiamente argomentato la mancata firma del contratto di lavoro non compromette il rapporto lavorativo, quindi il dipendente non può dare le dimissioni per questa motivazione, né può essere licenziato dal datore di lavoro.

Sarà possibile dimettersi per altre cause, mentre relativamente alla mancata firma del contratto o alla mancanza di forma scritta, il lavoratore potrà certamente pretenderlo dall’azienda, per conoscere nel dettaglio il rapporto di lavoro, gli orari, la retribuzione ecc. e se questa dovesse rifiutarsi di spedirne una copia è consigliabile chiedere assistenza ad un avvocato specializzato per la tutela dei diritti dei dipendenti.

Il contratto di lavoro è un documento fondamentale per i diritti e gli obblighi dei dipendenti quindi occorre sempre fare molta attenzione al contenuto del medesimo che potrebbe anche nascondere clausole vessatorie.

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