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Rubare la posta al vicino: è reato?


Avvocato: il vicino mi ruba la posta

Per le regole del buon comportamento e del rispetto altrui, il vicino o chiunque altro, non dovrebbe leggere o impossessarsi della posta che non gli è personalmente destinata. Potrebbe accadere in casa, ad esempio che i genitori leggano la posta del figlio, in una relazione perché il partner si impossessa della corrispondenza dell’altro, oppure nei casi più gravi tra estranei e cioè se ad esempio quando il vicino apre la nostra buca delle lettere facendosi i fatti nostri.

Questa condotta implica un vero e proprio reato disciplinato dall’articolo 616 del codice penale rubricato “Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza” e che precisamente dispone:

Chiunque prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrae o distrae, al fine di prenderne o di farne da altri prender cognizione, una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta, ovvero, in tutto o in parte, la distrugge o sopprime, è punito, se il fatto non è preveduto come reato da altra disposizione di legge, con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 30 a euro 516.

Ora, senza estremizzare qualunque episodio, è bene sapere cosa fare quando la propria corrispondenza è violata, e se necessario come scegliere l’avvocato giusto al quale rivolgersi.

Il vicino apre la mia cassetta delle lettere

Immaginiamo che il postino lasciando la corrispondenza nella cassetta delle lettere non inserisca bene la busta all’interno dell’apertura, oppure se si tratta di pacchi più grandi da recapitare, li lascia all’entrata del palazzo.

In questi casi, il vicino ficcanaso può facilmente impossessarsi della corrispondenza altrui, con possibilità che ne legga il contenuto, la distrugga o la getti nella spazzatura, e il rischio per il destinatario potrebbe essere quello di non conoscere mai il contenuto della missiva, ad esempio una cartella di pagamento dell’agenzia Entrate, un licenziamento, una multa ecc.

Attenzione, perché in casi del genere sono diversi i reati che possono configurarsi, e cioè il reato di furto, di violenza privata e di violazione e sottrazione della corrispondenza. Quindi, occorre in primis raccogliere con il proprio avvocato tutte le prove dell’accaduto, provare a scrivere preliminarmente una lettera di diffida e solo in casi limite avviare una causa in giudizio a seguito di querela, chiedendo altresì il risarcimento dei danni.

Come dimostro di non aver ricevuto la posta?

Il destinatario di una raccomandata per evitare che questa produca i suoi effetti, ad esempio il licenziamento, una lettera di diffida al pagamento, un pignoramento ecc., solo dimostrando di non averla ricevuta a causa di un’oggettiva impossibilità e cioè, ad esempio:

- di essere stato in vacanza in quel periodo

- di essere in ospedale per lunghe terapie

- di aver cambiato indirizzo di residenza

- di non aver trovato l’avviso di giacenza nella cassetta delle lettere

- oppure che il vicino abbia rubato la sua posta, in questi casi si consiglia l’allegazione di prove evidenti, quali ad esempio foto o video.

Quindi, l’impossibilità del destinatario deve essere oggettiva e incolpevole, nel senso che non deve poter essere attribuita a lui la responsabilità della mancata ricezione della notifica.

Avvocato per lettera di diffida

È innegabile che se il vicino ruba la posta, ne legge il contenuto o la distrugge commette un reato.

È altrettanto vero, però, che le aule dei Tribunali italiani sono sempre intasate e allora avviare subito un processo non è sempre conveniente perché si rischia di aspettare molto tempo prima di tutelare i propri diritti.

Per queste ragioni, i migliori avvocati, quando le circostanze lo consentono, consigliano ai propri clienti di inviare al colpevole in via preliminare una lettera di diffida legale con cui si chiede di mettere fine a determinati comportamenti al più presto, ed eventualmente anche con l’indicazione dei pregiudizi subiti, pena la prosecuzione in giudizio.

La lettera di diffida è un valido strumento anche in questo caso, può essere scritta in autonomia ma è chiaro che se il vicino riceve una lettera scritta e firmata da un avvocato sarà più incline a mettere fine ai propri comportamenti scorretti e a scusarsi.

Se con tutto ciò non si raggiungessero risultati utili, allora occorrerà querelare il vicino e avviare un procedimento davanti al giudice, ove la presenza dell’avvocato è obbligatoria.

E se il vicino legge le mie lettere?

Come già anticipato, l’articolo 616 del codice penale punisce sia chi sottrae la corrispondenza zia che la legge poiché implica violazione della privacy e della libertà personale, quindi se per assurdo il vicino legge la lettera e poi la ripone nella nostra buca della posta è comunque colpevole del reato e rischia

- la reclusione fino a un anno o

- la multa da euro 30 a euro 516.

Naturalmente occorrerà dimostrare che il contenuto della corrispondenza è stato appreso dal vicino, ad esempio con telecamere, allegando la busta della lettera aperta ecc.

Costituisce reato ancora più grave se il vicino ficcanaso, o chi per esso, oltre ad avere preso consapevolezza del contenuto della lettera lo diffonde senza giusta causa e se dal fatto deriva un pregiudizio o un nocumento alla persona offesa. In questo secondo caso, infatti, la pena è la reclusione fino a 3 anni.

Quando querelare il vicino che ruba la posta

Il reato di sottrazione della corrispondenza è punibile solo su querela della persona offesa, ciò significa che solo chi lo ha subito può presentarsi alle autorità competenti e querelare il colpevole.

La querela può essere in forma scritta oppure orale, e presentata in autonomia anche se l’assistenza di un buon avvocato penalista è sempre una marcia in più, soprattutto per esporre in maniera più lineare i fatti e per individuare fin da subito le prove schiaccianti contro il vicino che ha rubato la posta.

La legge vuole tutelare una particolare forma di espressione della libertà individuale che si esprime nell'esigenza di garantire il rapporto di corrispondenza e la confidenzialità che è legata allo stesso, qualunque sia il contenuto delle lettere, delle comunicazioni o di qualunque altro documento recapitato dal postino.

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