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Diritto di veduta – Consulenza legale


La tettoia del vicino ostacola la vista: avvocato

Il diritto di veduta consiste nella facoltà del proprietario dell’immobile di sporgersi dal proprio edificio e di guardare sulla proprietà di altri. Questo diritto è stabilito dal codice civile che infatti agli articoli 907 e 873 vieta di costruire ad una distanza inferiore a 3 metri dalla veduta.

Non si tratta di un diritto a parte che acquista il proprietario, ma è una facoltà insita proprio nel suo diritto di proprietà il cui godimento non deve essere ostacolato dall’attività di altri vicini. Sarebbe assurdo infatti affacciarsi dal proprio balcone ed avere la vista completamente ostacolata, ad esempio sulla strada, sul giardino ecc. a causa di opere del vicino.

È chiaro che questo diritto, o meglio questa servitù, deve essere conciliata anche con il diritto di privacy del vicino, ecco perché la legge non permette di costruire balconi o altre sporgenze che diano l’affaccio sul fondo del vicino se non c’è almeno un metro e mezzo di distanza.

Quali sono le distanze legali da rispettare

La distanza minima delle costruzioni che ostacolano luci e vedute deve essere di almeno 3 metri.

Tale distanza deve essere rispettata in maniere:

- frontale

- laterale

- obliqua

- sottostante, cioè tra il piano di sopra e quello di sotto dell’edificio in questione.

Se queste distanze non sono rispettate, il proprietario cui è ostacolata la vista è di fatto molestato nel proprio diritto di possesso e proprietà che non si limitano solo allo spazio interno dell’immobile, ma devono estendersi anche all’esterno, essendo la veduta un diritto compreso nella proprietà.

Cosa fare se la tettoia del vicino ostacola la mia vista

Qualora la propria vista sia ostacolata dalla tettoia del vicino è consigliabile seguire questi semplici step:

- prima di tutto accertarsi della effettiva distanza a cui è posta la tettoia, che se è maggiore di tre metri nulla si potrà obiettare al vicino

- una volta che ci si è accertati della distanza è consigliabile chiedere in via bonaria la rimozione al vicino, magari anche mediante l’invio di una lettera di diffida legale scritta e firmata dal proprio avvocato;

- qualora tale strada sia infruttuosa, sarà necessario agire per via giudiziaria mediante una specifica azione che il codice civile definisce “azione di manutenzione del possesso”.

In questo ultimo caso, si darà il via ad un vero e proprio processo in Tribunale, con la necessaria assistenza di un avvocato e con la possibilità di chiedere, ove sussistano le condizioni anche un risarcimento dei danni al vicino inadempiente.

Il giudice, quindi, ordinerà con una sentenza la rimozione della tettoia, naturalmente a spese del vicino medesimo.

Quando la tettoia del vicino deve essere rimossa

Nel caso in cui la tettoia del vicino risulti posta ad una distanza inferiore ai 3 metri, ostacolando in tal modo il diritto di veduta dell’altro vicino, il giudice ordinerà la rimozione della stessa. Si ritiene che vada considerata tettoia tanto quella fissa, costruita dal vicino, tanto quella mobile. Non rileva a tal fine la modalità della costruzione, ciò che risulta importante è l’impedimento del diritto di veduta all’altro proprietario.

Come anticipato, per ottenere ciò è necessario agire in giudizio, e ciò comporta inevitabilmente delle spese legali da sostenere, tuttavia prima di prendere una decisione è sempre possibile chiedere un preventivo ad un avvocato e valutare la convenienza o meno dell’azione giudiziaria.

In questi casi sarebbe opportuno accertarsi anche:

- che sia stata rilasciata una apposita licenza edilizia per consentire i lavori effettuati dal vicino;

- che, se si tratta di un condominio, vi sia stata la comunicazione scritta dell’inizio dei lavori all’amministratore, in tal caso infatti non è necessaria una delibera condominiale per la costruzione, a condizione che non si violi il diritto di fare lo stesso agli altri condomini;

- che la tettoia costruita non alteri il decoro estetico e architettonico del palazzo.

Avvocato per liti tra vicini di casa

Le liti tra vicini di casa sono all’ordine del giorno, il primo suggerimento è quello di cercare un accordo al meno per il quieto vivere del vicinato e per evitare di ricorrere per ogni screzio al giudice con tutte le spese economiche e le lungaggini che comporta questa strada.

Ad ogni modo, ove risultasse necessaria l’assistenza di un avvocato specializzato, questi valuterà prima in concreto la situazione per accertarsi che la lesione del diritto di veduta sussista, che essa sia dipesa da errore da parte del vicino o da dolo dello stesso, e il tempo da quanto essa perdura.

È chiaro che la presenza di dolo aumenterà la responsabilità del vicino e legittimerà la condanna al risarcimento dei danni.

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