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Come ottenere il risarcimento danni – Consulenza legale


Avvocato: come si chiede il risarcimento dei danni?

Erroneamente si crede che per ottenere il risarcimento dei danni sia sufficiente portare delle prove al giudice, in sede di processo. Ma, non è esattamente così.

Per ottenere il risarcimento economico infatti, non basta dimostrare il fatto avvenuto e il danno subito, ciò che è necessario in verità è il rapporto di causalità, cioè dimostrare che il danno subito è dipeso da quel determinato avvenimento.

Se non si riesce a provare questo, è del tutto improbabile ottenere il risarcimento dei danni, anzi si potrebbe essere condannati anche a pagare le spese processuali.

Si pensi ad esempio ad un pedone che passeggiando viene colpito da un pezzo di cemento che si stacca da un edificio, riportando evidenti danni fisici. L’avvocato dovrà dimostrare:

- l’evento ossia la caduta di un pezzo di cemento, magari documentando con fotografie,

- i danni fisici della persona, preferibilmente con certificati medici

- e in più, l’elemento essenziale cioè la prova certa che quei danni fisici siano stati causati dalla caduta di calcestruzzo, altrimenti il giudice non disporrà alcun risarcimento dei danni in favore del pedone. In effetti, in assenza di collegamento verificato, nessuno può essere certo che le lesioni derivino dalla caduta di calcestruzzo.

Quando il danno è risarcibile?

La regola generale è che il danno può essere risarcito solo se ingiusto, cioè quando il pregiudizio arrecato alla persona non è giustificato da alcuna norma, come invece avviene nel caso di legittima difesa.

Le ipotesi più frequenti di risarcimento dei danni si verificano in caso di sinistro stradale, di inadempimento del contratto, di errore medico ecc.

In tutti questi casi però il danneggiato deve provare la colpa dell’agente.

Si pensi ad esempio ad un consulente finanziario che senza adempiere ai suoi doveri di informazione induca il cliente a fare un investimento molto rischioso; oppure al medico che dopo un’operazione chirurgica non controlli lo stato di salute del paziente; o ancora all’autista che superando i limiti di velocità e non rispettando le regole della circolazione stradale causi la morte dei passeggeri ecc.

Il danno risarcibile può essere patrimoniale o non patrimoniale.

Nel primo caso c’è una lesione diretta del patrimonio della persona, ad esempio viene tamponata la sua auto, vengono danneggiati i suoi attrezzi da lavoro impedendogli così di lavorare, oppure può anche esserci un danno patrimoniale indiretto come nel caso del lavoratore che subisce un infortunio e deve fermare la sua attività lavorativa bloccando quindi i guadagni.

Nel secondo caso, invece, c’è la lesione di un bene della vita che però può essere oggetto di quantificazione economica. Si pensi al danno biologico, per lesione alla propria salute, al danno morale derivante dal dolore patito per aver subito un reato o successivo ad un tradimento del proprio coniuge, o al danno esistenziale che incide sulle proprie abitudini di vita.

Chi decide il risarcimento danni

L’ammontare del risarcimento dei danni è deciso dal giudice sulla base della gravità del fatto e dei pregiudizi subiti.

Naturalmente, tale valutazione dipenderà soprattutto dalle prove fornite in giudizio dal proprio avvocato.

Il giudice quindi, provvede ad emettere un provvedimento in cui indica la somma da risarcire, il termine entro cui liquidarla e le ragioni che hanno portato a questa decisione.

Risarcimento o indennizzo?

La differenza tra risarcimento e indennizzo risiede nel fatto che il primo consegue ad un danno ingiusto, mentre il secondo no. La legge in alcuni casi, infatti, pur riconoscendo la presenza di un pregiudizio per il soggetto non ritiene che si tratti di un danno ingiusto, tuttavia prevede un ristoro economico per ammortizzare il pregiudizio.

Ad esempio, si pensi all’espropriazione da parte del comune di un’area in cui è presente una casa di abitazione, ai fini di costruire un binario del treno. È chiaro che il proprietario di casa ha diritto ad una somma di denaro a titolo di ristoro, ma questa sarà un indennizzo e non un risarcimento in quanto l’espropriazione è finalizzata ad una pubblica utilità e quindi non è un danno ingiusto.

In questi casi l’indennizzo viene dato automaticamente senza necessità di agire in giudizio, tuttavia laddove si ritenga che la somma non sia equa allora è possibile fare ricorso con l’assistenza di un avvocato e pretendere un pagamento più alto.

Quanti soldi si possono chiedere per diffamazione

Al giorno d’oggi la diffamazione è uno dei reati più diffusi sui social e rientra nell’ambito dei danni morali.

Per chiedere il risarcimento economico è necessario che la diffamazione causi un vero e proprio pregiudizio al decoro e alla reputazione della persona.

Per quantificare la somma del risarcimento dei danni occorre valutare quanto tempo è durata la diffamazione, con quali mezzi sia stata diffusa, il tipo di persona che è vittima di queste ingiurie, (perché la legge fa una distinzione tra un professionista in carriera che potrebbe vedersi troncare una promozione lavorativa e un uomo in pensione) ecc.

Dopo aver valutato attentamente tutti questi elementi, il giudice sulla base delle prove fornite dall’avvocato difensore stabilirà la cifra del risarcimento che in genere varia da un minimo di 2.000 euro fino ad un massimo di 200.000.

Come scrivere una richiesta per risarcimento danni

La richiesta di risarcimento dei danni può essere effettuata anche utilizzando i moduli messi a disposizione dalle compagnie assicurative, quando queste sono coinvolte, come avviene ad esempio nel caso di incidenti stradali.

Quando però, la situazione è più complicata, ad esempio in caso di morte di una persona a seguito di un’operazione chirurgica, oppure quando non è chiaro a su chi ricada la responsabilità si consiglia di affidarsi ad un consulente legale che preparerà un ricorso in forma scritta, aprendo così un procedimento legale dinanzi al giudice.

All’interno del ricorso, l’avvocato esporrà la vicenda, dunque il fatto storico e il danno subito, nonché l’ammontare economico preteso dalla vittima.

È chiaro che il risarcimento danni non può essere chiesto verbalmente alla persona, quindi è sempre necessaria una richiesta messa per iscritto.

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Considerato che nel processo civile la persona che agisce deve dimostrare tutte le prove al fine di vedersi riconosciuto il risarcimento dei danni, è fondamentale affidarsi ad un avvocato esperto che riesca a provare il nesso di causalità tra l’evento e il danno subito.

In assenza di prove certe e inconfutabili, infatti, il giudice rigetterà la domanda e di conseguenza non si otterrà il pagamento di un bel niente.

È importante capire quali sono le prove da portare in giudizio e una persona non esperta del diritto non può averne consapevolezza, per questo si consiglia di avere una preventiva consulenza legale con un professionista e capire prima di tutto quale sia il margine di possibile vittoria in giudizio.

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