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Cosa sono le case popolari


Casa popolare non assegnata: avvocato

Le case popolari sono degli immobili di proprietà pubblica costruiti dallo Stato e messe a disposizione di famiglie meno abbienti, al fine di consentire loro una adeguata dimora.

Ciò non vuol dire che la casa popolare è gratuita, ma il canone di affitto è certamente molto più basso rispetto a quello di un normale appartamento, ad esempio si può vivere in un trilocale anche pagando solo 100 euro al mese.

Quindi, è la Pubblica Amministrazione che si attiva a livello nazionale, regionale e comunale per assegnare una casa popolare alle famiglie con un esiguo reddito.

La procedura di assegnazione prevede la presentazione della domanda, la verifica dei requisiti e la creazione di una graduatoria, tuttavia in alcuni casi possono verificarsi delle ingiustizie o semplicemente degli errori procedurali e allora è opportuno sapere di poter consultare anche ad un avvocato per tutelare i propri diritti.

Chi ha diritto alla casa popolare

In linea generale le case popolari sono destinate alle persone in difficoltà economica, ma più nello specifico a:

- coloro che non hanno reddito, o pur avendolo è inferiore alle soglie minime previste dalla legge

- persone disabili o portatori di handicap

- genitori single con figli a carico, e che siano in difficoltà economica.

Oltre a questi primi requisiti, però, occorre rispettare anche i parametri inseriti nei singoli bandi che possono anche variare di anno in anno, ad esempio alcuni presupposti sono i seguenti:

- non aver subito uno sfratto da altra casa popolare nei 5 anni precedenti

- vivere in una casa troppo piccola o priva delle condizioni igienico-sanitarie previste per legge

- essere residenti nel Comune di riferimento, quindi non è richiesta la cittadinanza italiana, infatti a volte può capitare che uno straniero sia destinatario di una casa popolare

- non essere proprietari di altre case abitabili

- non superare il reddito massimo indicato nel bando.

Come fare richiesta per l’alloggio

La messa a disposizione e l’assegnazione di una casa popolare avvengono mediante un bando pubblico emesso dal Comune, dalla Regione o dallo Stato, a seconda del singolo caso.

Per essere selezionati, occorre innanzitutto presentare domanda, inserendo tutti i dati richiesti ed eventualmente se richiesto allegare anche l’ISEE per l’indicazione del reddito familiare e un documento di identità.

In alcuni casi, la domanda va presentata con marca da bollo, ad ogni modo tutti gli adempimenti saranno indicati nel bando.

Chiusi i termini per presentare la domanda, la pubblica Amministrazione di riferimento provvederà a stilare una graduatoria che poi sarà resa pubblica, in modo da assegnare alle persone selezionate la casa popolare nel più breve tempo possibile.

Quanto si paga una casa popolare

Il prezzo di una casa popolare non è fisso, esso è stabilito dalla Pubblica Amministrazione che pubblica il bando, oppure dal Comune di residenza.

In alcuni casi, il prezzo varia anche in base al reddito del nucleo familiare, ma comunque si tratterà pur sempre di un costo esiguo e sopportabile altrimenti verrebbe meno l’utilità della casa popolare.

Posso vendere la casa popolare?

Con la legge n. 560 del 24 dicembre 1993, le case popolari possono essere riscattate da coloro cui sono state assegnate o dai familiari conviventi anche in caso di morte dell’assegnatario. Di conseguenza, una volta riscattata la casa è possibile venderla, ma devono prima essere rispettati i seguenti requisiti, altrimenti il riscatto non opera:

- abitare nell’immobile da almeno 5 anni

- essere costantemente in regola con il pagamento dell’affitto

- essere cittadini italiani oppure stranieri, comunitari o extracomunitari con permesso di soggiorno

- essere residenti nel Comune ove è ubicato l’immobile

- non avere un reddito superiore a quello massimo indicato nel bando, chiaramente al momento del riscatto

- non avere altre case abitabili.

I requisiti per riscattare la casa popolare possono anche variare in base alle normative locali, per questo è bene informarsi prima e leggere attentamente il bando di riscatto prima di fare domanda.

Casa non assegnata: avvocato per ricorso al Comune

Come ampiamente argomentato, l’assegnazione della casa popolare non è automatica, ma presuppone oltre al possesso dei requisiti richiesti nel bando, anche la presentazione di una domanda alla Pubblica Amministrazione di riferimento e l’accoglimento della stessa.

Nel momento in cui, nonostante la presenza di tutte le condizioni tali per la concessione della casa popolare, questa non viene assegnata, ad esempio perché ci si vede attribuiti un punteggio più basso del dovuto, oppure perché si sono verificate anomalie durante la procedura di compilazione della domanda o di selezione dei candidati, è possibile presentare un reclamo, o meglio un ricorso per contestare i risultati pubblicati.

Il ricorso, può essere presentato anche in autotutela, ma è ovviamente preferibile chiedere l’assistenza di un buon avvocato, che sappia come e quando tutelare le ragioni del cliente contro errori della pubblica amministrazione.

In questi casi, dato che la materia già si riferisce a condizioni in cui i soggetti di riferimento sono persone in difficoltà economica, con tutta probabilità si può ottenere un avvocato gratis abilitato al Gratuito patrocinio e non dover sborsare alcunché per spese legali, parcella ecc.

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