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Nuove nozze dopo il divorzio


Divorzio: posso risposarmi subito?

Con il divorzio una coppia di sposi decide di mettere definitivamente fine al proprio matrimonio.

Contrariamente alla separazione, che è un periodo transitorio durante il quale potrebbe esserci anche un avvicinamento tra i coniugi, con il divorzio cessano tutti gli effetti civili del matrimonio e c’è il completo scioglimento del vincolo matrimoniale anche dal punto di vista religioso.

Ciò vuol dire che se si è separati non è possibile contrarre nuovo matrimonio, mentre se divorziati sì!

Ci sono però delle tempistiche da rispettare e se non si è a conoscenza della corretta procedura è bene chiedere un parere legale ad un avvocato divorzista.

Avvocato: posso sposarmi dopo la sentenza di divorzio?

Contrariamente a quanto si possa pensare, la libertà dal precedente matrimonio non si ottiene subito dopo l’emissione della sentenza di divorzio.

Affinché questa produca tutti i suoi effetti deve passare in giudicato, ciò vuol dire che devono spirare tutti i termini per promuovere impugnazione, e deve essere annotata dall’ufficiale di stato civile sugli appositi registri del Comune ove è stato contratto matrimonio.

I termini di impugnazione della sentenza sono pari a 30 giorni dalla notificazione della stessa alla parte soccombente, o in assenza di notifica il termine è di 6 mesi decorrenti dalla data di deposito presso la cancelleria del giudice.

È fondamentale attribuire pubblicità alla sentenza anche nei Registri di Stato civile, solo così ciascun coniuge otterrà nuovamente lo stato civile libero.

Quale divieto temporale c’è per la donna

Dopo il passaggio in giudicato della sentenza e l’annotazione nei Registri di stato civile, l’uomo può contrarre subito un nuovo matrimonio.

Per la donna non si può dire lo stesso, in quanto è tenuta ad aspettare un periodo di 300 giorni.

Non si tratta di una scelta volutamente diseguale che discrimina la donna, in quanto la ragione legislativa che ne è alla base è quella di tutelare eventuali nascituri evitando situazioni ambigue sulla paternità di un figlio nato dopo lo scioglimento del precedente matrimonio.

Questo divieto temporaneo di contrarre nuovo matrimonio è previsto all’articolo 89 del codice civile e si interrompe automaticamente nel momento in cui una gravidanza è portata a termine.

Quando non si applica il divieto temporale?

Il divieto temporale pari a 300 giorni dallo scioglimento del matrimonio non si applica se:

1. il matrimonio è stato dichiarato nullo a causa di impotenza di uno dei due coniugi, qui infatti non può esserci ambiguità sulla paternità del figlio;

2. se il matrimonio non è stato consumato

3. se i coniugi sono separati giudizialmente con sentenza passata in giudicato;

4. se prima del divorzio c’è stata omologazione della separazione consensuale.

In realtà, la donna potrebbe sposarsi prima del decorso dei 300 giorni anche laddove si dimostri:

- con sentenza passata in giudicato che nei 300 giorni precedenti la sentenza di divorzio i coniugi non abbiano vissuto sotto lo stesso tetto;

- che la donna non è assolutamente in stato di gravidanza, senza possibilità di equivoci. 

Qual è la sanzione se non si rispetta il limite temporale

In caso di violazione del divieto sopra esposto, il nuovo matrimonio non è nullo, anzi è pienamente valido, ma sarà comminata una sanzione amministrativa alla donna, al nuovo marito e anche a chi ha celebrato la funzione.

L’importo della sanzione amministrativa che va da un minimo di 20 euro ad un massimo di 80 euro, ma dipenderà dal singolo caso.

Se ci si affida ad un avvocato divorzista, certamente non si rischia di commettere un errore del genere, quindi se c’è l’intenzione di contrarre un nuovo matrimonio è fortemente consigliato avere prima una consulenza legale sull’argomento, anche se va detto la sanzione non è molto alta.

Con le nuove nozze si perde l’assegno divorzile?

L’obbligo di corresponsione dell’assegno divorzile cessa se il coniuge in favore del quale era previsto passa a nuove nozze.

Considerata la funzione assistenziale dell’assegno divorzile, che infatti è previsto in favore del coniuge economicamente più debole, la legge ritiene che con la celebrazione di un nuovo matrimonio i doveri di solidarietà morale ed economica si trasferiscono in capo al nuovo coniuge.

Come scegliere l’avvocato divorzista

È un dato di fatto che in Italia i divorzi sono in costante aumento, e le aule dei tribunali sono sempre intasate di procedimenti per separazioni giudiziali e divorzi.

La separazione è una fase preliminare al divorzio, perché la legge prima di sciogliere definitivamente il vincolo del matrimonio prevede un periodo di tempo in cui eventualmente i coniugi possono anche riavvicinarsi, con l’obiettivo di garantire l’unione familiare.

Quando ciò non è possibile, però, ogni coniuge deve tutelare legalmente i propri diritti e moralmente la propria felicità. Proprio qui rientra a pieno la possibilità di contrarre un nuovo matrimonio con la persona che si ama, e allora è consigliatissimo farsi assistere da uno studio legale esperto in separazione e divorzi con consolidata esperienza alle spalle.  

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