Trova Online l’Avvocato
che stai cercando

Gratis e Senza Impegno.
Fissa un appuntamento con l'Avvocato

Quando contestare la fattura Luce e Gas


Reclamo bolletta Luce e Gas

Molto spesso, le fatture erogate per le utenze domestiche contengono degli errori a svantaggio dell’utente perché prevedono degli importi eccessivamente alti o dei servizi in più non richiesti.

Un’altra ipotesi di malcontento potrebbe dipendere dalla doppia bollettazione, cioè l’invio di una seconda bolletta anche se è già stata pagata la precedente.

La prima cosa da fare in questi casi è controllare se c’è una fuga di gas in casa, l’importo eccessivo della bolletta potrebbe essere causato anche da una perdita di gas e occorre agire prontamente soprattutto per evitare incendi ed esplosioni, oltre che bollette alte.

La seconda cosa da tenere sotto controllo sono le fasce orarie del consumo, indicate con le sigle F1, F2, F3, che indicano differenti orari con altrettanti differenti costi, tra le quali la più economica è la F3 attiva dal lunedì al sabato (e nei giorni festivi) dalle ore 23.00 alle ore 7.00 del mattino.

Una volta appurato che non sussistono problemi in casa, controllate le fasce orarie in cui c’è stato effettivo consumo, e riletto le condizioni contrattuali pattuite con la società che eroga i servizi di utenza, si deve procedere con la contestazione della fattura Gas e Luce. Vediamo come.

Come fare la contestazione della bolletta

Nella contestazione della bolletta Luce-Gas l’obiettivo principale è quello di rilevare l’errore posto in essere dal gestore e chiedere in maniera chiara e sintetica la risoluzione del problema.

Innanzitutto è possibile ottenere chiarimenti al servizio clienti, magari si tratterà solo di un errore tecnico e formale risolvibile al telefono con un operatore.

In secondo luogo, si può procedere con la contestazione formale che deve necessariamente essere fatta in forma scritta, ed eventualmente anche mediante i moduli messi a disposizione dal sito web del gestore o agli sportelli fisici. Se tale forma di contestazione non sortisce gli effetti voluti, allora occorrerà cercare un avvocato per proseguire con un reclamo legale davanti all’autorità giudiziaria. 

Come scrivere la contestazione

La regola principale è quella di essere chiari, lineari e sintetici, sia nell’indicazione dell’errore, sia nella richiesta di annullamento, rimborso o riduzione dell’importo.

Quindi, se la contestazione viene fatta perché la bolletta prevede una somma troppo alta o un servizio aggiuntivo non richiesto, allora il cliente dovrà indicare:

1. la data di ricezione della bolletta e il mese di riferimento;

2. la somma contestata, perché non coincidente con i consumi effettivi;

3. eventuale attestazione di un tecnico in cui è messo per iscritto che non ci sono fughe di gas in casa;

4. i servizi aggiuntivi addebitati senza autorizzazione dalla società;

5. la richiesta di annullamento della bolletta e di ricalcolo dell’importo;

6. allegazione di una fotocopia della fattura ricevuta.

7. eventualmente, l’indirizzo di posta elettronica per l’invio della risposta della società, ad esempio per chi è sempre fuori casa per lavoro.

Attenzione: è sempre opportuno conservare una copia del reclamo con le ricevute di invio e ricezione della Pec o la cartolina di ritorno della raccomandata.

Rimborso e riduzione della fattura

Il rimborso può essere chiesto entro 5 anni dalla data di emissione della fattura, se si accerta che questa contenga delle anomalie o degli importi scorretti.

Quanto alla riduzione della fattura, invece, questa viene fatta automaticamente dalla società fornitrice delle utenze domestiche nel momento in cui ricalcola gli importi, quindi se il cliente non ha ancora pagato non dovrà tener conto della bolletta errata, ma pagare solo il nuovo importo ricalcolato e ridotto.

Tempistiche per il reclamo della fattura

Una volta inviato il reclamo, mediante Pec, raccomandata con ricevuta di ritorno o anche online attraverso il sito web dell’ente, il gestore ha 40 giorni di tempo, se si tratta di bolletta della luce e 30 giorni se si tratta di bolletta del gas, per effettuare le opportune verifiche e dare una risposta al cliente.

Se viene riconosciuto l’errore, la società che eroga i servizi di luce e gas ha 90 giorni di tempo per ricalcolare l’importo corretto della bolletta e annullare quella sbagliata.

Se però il cliente aveva già pagato l’importo, ad esempio per paura di rimanere senza servizi, allora il gestore dovrà rimborsarlo della somma corrispondente.

In ogni caso, se la società ritarda nella risposta al cliente, questi avrà diritto ad un equo indennizzo economico.

In più, sempre nel caso in cui la risposta non arrivi entro i termini sopra detti, allora l’utente deve rivolgersi al servizio conciliazione dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), perché dal 2017 è obbligatorio il tentativo di conciliazione, al fine di evitare troppe cause in Tribunale.

Qual è la tutela del consumatore: avvocato

Le ragioni del cliente trovano un’adeguata tutela sia nel Codice del Consumo sia nelle indicazioni fornite dall’ARERA e da ciò deriva che il consumatore ha certamente diritto ad essere ascoltato e a poter contestare eventuali anomalie delle fatturazioni, ma deve seguire un preciso iter, ossia:

a) chiedere chiarimenti agli operatori telefonici, o agli sportelli per i servizi clienti;

b) presentare un reclamo scritto

c) avviare un primo tentativo obbligatorio di conciliazione

d) infine, solo se i predetti strumenti non si saranno rivelati utili, allora sarà opportuno rivolgersi ad un avvocato e preparare un ricorso legale contro la società fornitrice.

È chiaro che il ricorso con l’assistenza dell’avvocato se da un lato ha il pregio di essere più incisivo e di condurre con più probabilità alla vittoria, dall’altro ha l’inconveniente di presentare dei costi, e cioè le spese legali di deposito e notifica degli atti (perché il ricorso va notificato alla società e contestualmente depositato presso il tribunale competente), la parcella del professionista, il versamento di tasse ecc.

Quanto costa l’avvocato per il ricorso?

Va detto che i costi per fare un ricorso legale variano a seconda della gravità della contestazione, anzi quando la somma è irrisoria si consiglia di provare a risolvere il problema con la conciliazione.

Diverso è il caso in cui c’è un reiterato errore da parte della società, ad esempio perché puntualmente ogni mese c’è un importo esagerato o l’addebito di un servizio non richiesto. In questi casi, potrebbe esserci infatti mala fede da parte del gestore e allora è più che consigliato agire con un avvocato per mettere fine a queste irregolarità. Naturalmente, il cliente potrà orientare la propria scelta verso un avvocato economico e che al tempo stesso abbia dimestichezza con problematiche di questo genere, oltre al fatto che si può sempre chiedere un preventivo scritto, anche attraverso questo portale e valutare la convenienza o meno di avviare una causa in Tribunale.

Purtroppo non ci sono dei costi fissi da poter indicare e molto dipende dalla difficoltà della singola controversia.

CONTATTA GRATIS L'AVVOCATO SPECIALIZZATO IN QUESTA MATERIA

Potrebbe interessarti:

Le informazioni riportate in questo articolo sono a carattere generico e non possono essere considerate documenti ufficiali, così come non possono in alcun modo sostituire il parere di un professionista. Per gli stessi motivi Easy Web Project Srl non risponde in alcun modo della correttezza di quanto riportato, così come dell’aggiornamento dei contenuti, in quanto argomenti suscettibili di modifiche nel tempo. EWP invita pertanto gli utenti a consultare direttamente un avvocato per avere informazioni aggiornate, certe e conformi al proprio caso specifico.

richiesta all'avvocato