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Avvocato per caduta dal marciapiede dissestato


Avvocato per caduta dal marciapiede dissestato

Avvocato cosa fare in caso di caduta dal marciapiede dissestato?

L’ordinamento giuridico prevede quale ente proprietario delle strade comunali e dei relativi marciapiedi, il Comune. Esso è dunque responsabile per i danni che derivano da una insidia presente sulla strada ed anche quindi sul marciapiede.

Il Comune ha dunque l’obbligo di effettuare controlli, vigilanza sulla manutenzione della strada. La responsabilità del Comune viene definita dall’ordinamento giuridico come una responsabilità oggettiva.

La legge prevede distinte ipotesi di responsabilità in cui ciò che viene in rilievo è il nesso di causalità, cioè il rapporto di causa ed effetto, tra il fatto ed il danno. In tale ipotesi si parla di responsabilità del Comune per danno cagionato da cosa in custodia. La strada ed anche il marciapiede sono quindi considerati come beni dei quali l’ente proprietario, il Comune, ha la custodia. Per tale motivo esso dovrà impegnarsi ad attuare tutte le cautele e misure necessarie per mantenere la strada ed il marciapiede in un buono stato di manutenzione al fine di impedire il verificarsi di sinistri e danni.

Quando chiedere il risarcimento dei danni al Comune per caduta dal marciapiede? Consulenza legale

L’ordinamento giuridico disciplina la regola generale secondo la quale qualunque fatto doloso o colposo obbliga colui che l’ha cagionato al risarcimento del danno. Il fatto dannoso, per essere illecito, deve quindi essere commesso con dolo o con colpa. Il dolo consiste nella volontaria trasgressione del dovere giuridico, mentre la colpa consiste nella violazione di un dovere a causa di negligenza, imprudenza, imperizia.

Tuttavia accanto a tale ipotesi, la legge disciplina ulteriori ipotesi tipiche di responsabilità in cui si prescinde dall’elemento della colpa.

In tale ipotesi sussiste una responsabilità per i danni cagionati da cosa in custodia. L’ordinamento giuridico afferma il principio secondo il quale ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito. Esso deve essere inteso come un evento che non poteva essere in alcun modo previsto oppure, se era possibile prevedere tale evento, non poteva essere in alcun modo evitato. Il custode deve, adottare tutte le misure idonee e necessarie per prevenire ed impedire la produzione di danni a terzi con lo sforzo necessario e adeguato in relazione al caso concreto. Il Comune, in quanto ente proprietario della strada, sarà quindi responsabile nell’ipotesi di caduta dal marciapiede dissestato, fatta salva l’ipotesi in cui provi il caso fortuito.

Nell’ipotesi in cui il marciapiede dissestato determini la caduta di un soggetto, questo potrà richiedere il risarcimento del danno in presenza di alcuni presupposti.

Dovrà infatti essere verificata la sussistenza di un nesso di causalità , cioè un rapporto di causa ed effetto tra la caduta ed il danno e il marciapiede dissestato. Ad esempio un soggetto passeggiando per strada, cade ed inciampa a causa di una buca non segnalata. La caduta gli causa un trauma cranico. In questo caso il soggetto potrà chiedere il risarcimento del danno al Comune in quanto la buca presente sul marciapiede non era stata segnalata.

Consulenza legale per la caduta dal marciapiede dissestato

Per poter richiedere il risarcimento del danno al Comune, instaurando un processo, il soggetto potrà rivolgersi ad un avvocato, il cui ruolo più importante sarà quello di aiutare l’assistito a dimostrare il nesso di causalità tra la condotta e l’evento.

L’avvocato dovrà infatti dimostrare in giudizio, per ottenere il risarcimento, la presenza di una insidia non segnalata e non facilmente individuabile con l’uso della ordinaria diligenza da parte del soggetto.

Dovrà inoltre dimostrare che la caduta del soggetto deriva dalla mancata segnalazione della buca, dovuta ad una poca diligenza del Comune.

L’avvocato dovrà inoltre provare l’esistenza di un danno fisico: ad esempio la rottura di una gamba, di un braccio, un trauma cranico. Dovrà essere quindi presente una cartella clinica che attesta la presenza di un danno.

Il Comune, se responsabile, dovrà risarcire il danno patrimoniale ed il danno non patrimoniale.

Il comune non può essere considerato responsabile quando dimostra che l’evento, deriva da caso fortuito.

Avvocato quali danni possono essere risarciti per la caduta dal marciapiede dissestato?

La caduta dal marciapiede dissestato può determinare la richiesta di risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale.

Il danno patrimoniale consiste nella diminuzione del patrimonio di un soggetto, dovuto nell’ipotesi di caduta dal marciapiede ad esempio, a quelle spese che derivano dall’acquisto di farmaci o dall’inizio di terapie. I criteri per determinare il danno patrimoniale sono il danno emergente ed il lucro cessante.

Il danno non patrimoniale consiste invece nel danno alla salute, non valutabile in termini monetari ed il cui risarcimento viene definito dal giudice sulla base della lesione personale provocata al paziente. Possono essere quindi risarciti: il danno biologico o anche danno dinamico relazionale ed il danno morale.

Il danno biologico consiste nella lesione del diritto alla salute che incide negativamente anche sugli aspetti della vita quotidiana. Il danno morale consiste nella sofferenza d’animo derivante dal danno alla salute che il soggetto subisce a seguito dell’errore causato dal medico nell’esercizio della propria attività.

Avvocato il Comune deve sempre risarcire il danno?

Una buca adeguatamente segnalata con un cartello o una buca molto evidente, determinano il rifiuto da parte del Comune a risarcire il danno.

Anche una condotta poco diligente del pedone che passeggia senza prestare attenzione guardando il cellulare, o un soggetto che percorre la strada o il marciapiede con pattini, monopattini, se non presta la giusta attenzione e cautela non troverà accolta da parte del giudice la propria richiesta di risarcimento.

Il Comune in tutti questi casi non potrà essere dunque responsabile e non dovrà provvedere al risarcimento del danno.

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