Trova Online l’Avvocato
che stai cercando

Gratis e Senza Impegno.
Fissa un appuntamento con l'Avvocato

Mantenimento figli minori: responsabilità dei genitori


Consulenza legale per mantenimento figli

Nelle cause di divorzio con figli, molte delle consulenze legali hanno ad oggetto il mantenimento dei minori. Purtroppo l'esperienza conferma che non sempre i rapporti tra ex coniugi sono, non diciamo idilliaci, ma quantomeno civili. E proprio la gestione delle spese dei figli rappresenta un terreno di scontro frequente.

La responsabilità genitoriale è esercitata da entrambi i genitori e quindi le decisioni di maggiore interesse, relative all’educazione, all’istruzione e alla salute dei figli sono prese di comune accordo tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni e dei bisogni dei figli stessi.

Questa complicità tra i genitori, viene inevitabilmente a mancare quando l’unione familiare viene rotta da una separazione o da un divorzio e dunque oltre a regolare i rapporti tra gli ex coniugi, è necessario tutelare anche gli interessi dei figli.

Chi è tenuto al mantenimento dei figli

Salvo accordi diversi, ciascuno dei genitori deve provvedere al mantenimento dei figli in misura proporzionale al proprio reddito. In ogni caso, però il giudice ove necessario può stabilire la corresponsione di un assegno periodico sulla base degli indici ISTAT, considerando:

a) le attuali esigenze del figlio;

b) il tenore di vita goduto dal figlio durante la convivenza di entrambi i genitori;

c) i tempi di permanenza presso ciascun genitore, in caso di separazione o divorzio;

d) le risorse economiche di entrambi i genitori;

e) la valenza economica dei compiti domestici e di cura assunti da ciascun genitore.

Il figlio maggiorenne deve essere mantenuto?

Il fatto che il figlio sia maggiorenne non sempre esula i genitori dall’obbligo di mantenimento. Non a caso, il giudice valutate le circostanze può disporre in favore del figlio maggiorenne non indipendente economicamente, (anche se ad esempio è un lavoratore apprendista ma con uno stipendio che non gli permette di essere autosufficiente) il pagamento di un assegno periodico.

Tale assegno salvo diversa determinazione del giudice è versato direttamente al figlio. Inoltre, per il figlio maggiorenne portatore di handicap, la legge prevede l’applicazione delle medesime tutele previste per il figlio minore.

È chiaro che il versamento di tale assegno non è automatico, ma è sempre richiesta una istanza al giudice presentata con l’assistenza di un avvocato.

Spese ordinarie di mantenimento e straordinarie: a chi competono

Partiamo fissando un principio generale:

  • Le spese ordinarie sono quelle relative ai bisogni quotidiani e coperte dall'assegno di mantenimento;
  • Le spese straordinarie sono extra di varia natura che vengono divisi al 50%.

Le prime sono comunque a carico di entrambi solo che, per comodità, i giudici addebitano al genitore non collocatario una cifra a forfait da corrispondere. Attenzione: l'assegno è mensile ma solo per praticità.

Questa osservazione è importante: molti genitori non affidatari che passano l'estate con i figli, ad esempio, potrebbero erroneamente pensare che l'assegno di mantenimento per il mese di agosto non sia dovuto. E' una deduzione sbagliata.

Per comprendere meglio la problematica, immaginate che quanto dovuto per il mantenimento dei figli sia calcolato a forfait su base annuale e, solo per comodità, addebitato a rate mensili. Con questa importante precisazione abbiamo già risposto ad uno dei dubbi più diffusi tra i genitori separati, soprattutto a ridosso del periodo estivo o delle vacanze natalizie, e come si suole dire il mantenimento dei figli non va in vacanza!

Necessario accordo per le spese straordinarie

Le spese straordinarie, altro aspetto che viene ancora oggi spesso sottovalutato, vanno approvate in precedenza da entrambi. In caso contrario, il genitore in disaccordo potrebbe rifiutare di corrispondere la sua parte a chi ha anticipato. Eccezioni vengono applicate in caso di spese urgenti o indifferibili. A stabilire se sussistono queste condizioni sarà il giudice. In molti casi questo è chiamato anche a decidere se una spesa possa essere considerata ordinaria o straordinaria. La legge infatti non fornisce un elenco preciso ma si limita a dare dei criteri di interpretazione.

Appare in questo senso quanto possa essere importante, per chi si trova a gestire diatribe con l'ex moglie/mariti, poter contare sull'assistenza dell'avvocato divorzista specializzato come punto di riferimento.

Assegni familiari: chi li percepisce?

Il coniuge al quale vengono affidati i figli, a seguito di separazione o divorzio, ha diritto a percepire gli assegni familiari per i figli, sia nel caso in cui ne abbia diritto per un suo supporto di lavoro, sia nel caso in cui di tali assegni sia titolare l’altro coniuge.

Cosa succede se il genitore non paga l’assegno di mantenimento

Se un genitore non rispetta l’obbligo di mantenere i figli, possono essere adottati diversi rimedi.

Innanzitutto, se un genitore conosce già la poca affidabilità dell’altro genitore obbligato, ad esempio perché c’è il pericolo che questi possa sottrarsi al versamento dell’assegno di mantenimento per vizi di gioco o per trasferimento all’estero, allora la prima mossa utile consiste nel richiedere, con il supporto di un avvocato esperto delle controversie familiari, al giudice di imporre al genitore poco affidabile l’obbligo di prestare una garanzia reale o personale, come ad esempio la fideiussione bancaria o assicurativa.

A ciò si aggiunge la possibilità di richiedere che venga disposto il sequestro dei beni personali del genitore obbligato, ma comunque già il solo provvedimento che determina l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento al figlio costituisce di per sé titolo idoneo per l’iscrizione dell’ipoteca giudiziale e può dare avvio ad un procedimento di esecuzione forzata.

Assegno di mantenimento: può essere detratto dallo stipendio?

In alcune circostanze, al fine di garantire il corretto versamento dell’assegno di mantenimento da parte del genitore obbligato, è possibile che vi sia una detrazione dalla busta paga di quest’ultimo.

Facciamo un esempio per chiarire la situazione: il datore di lavoro è un soggetto obbligato verso il genitore in base al rapporto di lavoro che sussiste tra i due, quindi il giudice può decidere che sia lo stesso datore di lavoro a versare direttamente le somme dell’assegno di mantenimento all’altro genitore, detraendo ovviamente tali somme dalla busta paga del suo dipendente.

A ricorrere agli avvocati, nella maggior parte dei casi, è il genitore affidatario che nonostante le più buone intenzioni non ottiene la spontanea collaborazione dell’altro. La consulenza dell’avvocato che ti segue nella causa di divorzio (o di altro legale di fiducia) può aiutarti a chiedere la corresponsione dell’assegno di mantenimento e garantire una maggiore tutela ai bisogni dei tuoi figli.

Un avvocato civilista potrà aiutarti a procedere per “inadempimento” con l’obiettivo di recuperare le somme e gli arretrati; sul fronte penale, invece, nei casi più gravi, si può configurare il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 c.p.).

Calcolo dell’assegno di mantenimento: Avvocato

Non ci sono dei parametri fissi per determinare l’importo dell’assegno di mantenimento, in quanto questo dipende dal reddito complessivo della famiglia e dalla necessità di assicurare in primis ai figli e poi anche al coniuge economicamente più debole un tenore di vita dignitoso, dopo la cessazione del rapporto coniugale.

Tra gli indici di maggiore applicazione pratica ci sono sicuramente i redditi, derivanti ad esempio da lavoro, da immobili ecc., e il contributo economico dato da entrambi i genitori alla cura della famiglia e alla formazione del patrimonio personale o comune. Da considerare, sono inoltre i bisogni dei figli, intesi come l’istruzione, le cure mediche, lo sport, il vestiario, l’integrazione sociale.

Non è possibile quindi determinare a priori la quantità di denaro che il coniuge obbligato deve versare, in quanto si tratta di indici mutevoli in considerazione anche dell’età dei figli, dell’ambiente sociale in cui crescono ecc.

Quando viene meno l’obbligo di mantenere i figli

Il mantenimento dovuto ai figli non è eterno, infatti non appena questi raggiungono la maggiore età e abbiano un’indipendenza economica tale da garantirgli di essere autosufficienti, viene meno l’obbligo per i genitori di mantenerli.

Il solo raggiungimento della maggiore età però non è indicativo, perché come già sottolineato se il figlio non ha una disponibilità economica adeguata, i genitori sono ancora tenuti ad occuparsene.

Ad ogni modo, i consigli di un professionista legale sono sempre utili per chiarire alcuni punti dubbi ed evitare che le pretese dell’altro genitore, quando non giustificate da validi motivi, prendano il sopravvento. 

CONTATTA GRATIS L'AVVOCATO SPECIALIZZATO IN QUESTA MATERIA

Potrebbe interessarti:

Le informazioni riportate in questo articolo sono a carattere generico e non possono essere considerate documenti ufficiali, così come non possono in alcun modo sostituire il parere di un professionista. Per gli stessi motivi Easy Web Project Srl non risponde in alcun modo della correttezza di quanto riportato, così come dell’aggiornamento dei contenuti, in quanto argomenti suscettibili di modifiche nel tempo. EWP invita pertanto gli utenti a consultare direttamente un avvocato per avere informazioni aggiornate, certe e conformi al proprio caso specifico.

richiesta all'avvocato