I Delitti contro l’ Incolumità Pubblica – Consulenza Legale
- I principali reati contro l’ incolumità pubblica
- Le principali figure criminose: strage, incendio, danneggiamento e commercio di sostanze alimentari nocive
- Il reato di epidemia: parere legale
- C’è reato di epidemia anche senza colpa?
- Attentato alla sicurezza dei trasporti
- Avvelenamento di acque: avvocato penalista
- Incendio: quando costituisce reato
- Circostanze aggravanti e attenuanti per il reato di incendio
I Delitti contro l’Incolumità Pubblica sono disciplinati dal Libro Secondo Titolo Sesto del Codice Penale. Detti reati si riferiscono a condotte finalizzate a creare situazioni di pericolo nei confronti di una molteplicità di persone. Il bene giuridico protetto dalle norme che puniscono chi compie detti reati è la pubblica incolumità intesa sia come interesse delle singole persone sia come interesse dell’intera collettività.
Nella attuale accezione codicistica, il bene della pubblica incolumità va inteso in senso restrittivo: cioè esso abbraccia soltanto la vita, l’integrità fisica e la salute delle persone. Del danno e del pericolo alle cose si tiene conto soltanto se da essi possa derivare un rischio a carico di esseri umani, considerati in un’ottica collettiva.
Occorre sottolineare che anche i reati in esame possono ledere o minacciare singole persone, ma ciò che li distingue dai reati contro la vita e l’integrità individuali è appunto la loro attitudine a proiettare gli effetti lesivi al di là dei concreti individui colpiti o insidiati, mettendo così a repentaglio una cerchia indeterminata di persone.
Dunque, il singolo individuo è protetto quale membro indifferenziato della collettività ed è per questo che l’attività di un buon avvocato si estenderà verso interessi della moltitudine, non solo nei confronti di un singolo cittadino seppur compreso in questa tutela.
I principali reati contro l’ Incolumità Pubblica
I reati contro l’Incolumità Pubblica sono classificabili come reati di pericolo in quanto puniscono il reo anche solo per la messa in pericolo del bene giuridicamente tutelato. I principali reati di pericolo sono:
- i reati di Incendio, nel senso di causare volutamente un incendio, comprendendo anche l’incendio boschivo;
- il reato di inondazione, frana o valanga, in quanto è punito chiunque cagiona un'inondazione o una frana, ovvero la caduta di una valanga;
- il naufragio, la sommersione o il disastro aviatorio, qui vi sono 2 modi di commettere il delitto:
1. cagionando il naufragio o la sommersione di una nave o di un altro edificio natante ovvero la caduta di un aeromobile, di proprietà altrui;
2. cagionando il naufragio o la sommersione di una nave o di una altro edificio natante o la caduta di un aeromobile di proprietà, se dal fatto deriva pericolo per l'incolumità pubblica;
- il disastro ferroviario;
- il reato di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi; fabbricazione o detenzione di materiale esplodente, in forza del quale chiunque, al fine di attentare alla pubblica incolumità, fabbrica, acquista o detiene dinamite od altre materie esplodenti, asfissianti, accecanti, tossiche od infiammabili, ovvero sostanze che servono alla fabbricazione od alla composizione di esse;
- la sottrazione, l’occultamento o il guasto di apparecchi a pubblica difesa di infortuni; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
L’elenco appena fatto è meramente indicativo dei reati prospettabili, e non pretende di essere esaustivo, ma è utile per individuare in prima battuta l’ambito di applicazione della legge penale in riferimento alla pubblica incolumità. Di seguito saranno analizzati nello specifico i crimini più gravi.
Il reato di Epidemia: parere legale
Attuale più che mai in questo periodo è proprio il reato di epidemia, se consideriamo la fortissima pandemia COVID-19 che ci ha colpiti a partire dall’anno 2020. Viene da sé che il bene giuridico tutelato in questo reato è ovviamente la salute della collettività, allo scopo di evitare la diffusione dolosa o colposa di virus che potrebbero arrecare danni al benessere delle persone.
Il reato di epidemia punisce chiunque cagiona una epidemia mediante la diffusione di germi patogeni, e le modalità in cui essa può avvenire sono molteplici, si pensi ad esempio allo spargimento di germi in terra, in acqua, nell’aria, oppure attraverso animali, mediante scarico di rifiuti, iniezione di germi a determinati soggetti, o infine a seguito di esperimenti su animali in laboratorio.
È giusto il caso di ricordare che per parlare di epidemia è necessario che ad essere colpiti siano una moltitudine di persone, non si potrà configurare reato di epidemia se ad essere contagiati sono 1 – 2 persone. Al massimo qui si potrà invocare un reato contro l’integrità e la salute fisica. Per epidemia, infatti, si intende una malattia infettiva e contagiosa, molto aggressiva, caratterizzata da un'elevata e incontrollabile capacità di diffusione. Ma può riguardare solo gli esseri umani, non anche piante e animali, per i quali ci sarebbe una tipologia di reato ad hoc.
C’è reato di epidemia anche senza colpa?
È necessario specificare preliminarmente che il reato di epidemia si verifica in caso di violazione di regole cautelari, e in caso di prevedibilità dell’evento, perché chi lo pone in essere deve almeno essere consapevole che la sua attività potrebbe arrecare danno alla salute delle persone.
Quindi, anche se c’è negligenza, imperizia o semplicemente assenza di volontà di ledere qualcuno, il solo fatto di aver violato le regole cautelari comporta commissione del reato. In ogni caso è necessaria un’attività del soggetto colpevole, non potendosi realizzare il reato per sola omissione.
La pena prevista dalla legge è l’ergastolo.
Attentato alla sicurezza dei trasporti
Il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti concretizza un reato di pericolo e può quindi realizzarsi mediante qualunque comportamento idoneo ad innescare una situazione di pericolo nei confronti della collettività e non per forza un materiale danno. Ovviamente anche in questa circostanza sarà necessario fare valutazioni specifiche prima di giungere a conclusioni affrettate.
Anche per gli attentati alla sicurezza dei trasporti si hanno due fattispecie delittuose:
1. la prima consiste nel fatto di chiunque, fuori dei casi previsti sopra, pone in pericolo la sicurezza dei pubblici trasporti per terra, per acqua o per aria;
2. la seconda consiste nel fatto di chi lancia corpi contundenti o proiettili contro i veicoli in movimento, destinati a pubblici trasporti per terra, per acqua o per aria.
Nel concreto ci si riferisce ai servizi di trasporto destinati al pubblico, siano essi gestiti dallo Stato o da altro ente pubblico, o da un privato magari mediante un’impresa esercente pubblici servizi, ad esempio pullman di linea, metropolitane, treni, tram ecc.
Cosa si rischia? In linea di massima si applica la pena della reclusione per un periodo non inferiore ai 3 anni e non superiore ai 5 anni, tenendo sempre presente la possibilità di circostanze aggravanti o attenuanti che potrebbero modificare il peso della pena.
Avvelenamento di acque: Avvocato penalista
Se una persona aggiunge delle sostanze estranee all’interno di acque di uso pubblico oppure all’interno di sostanze alimentari in modo da alterare la loro natura biologica o chimica senza che ciò sia palesemente percepibile, commette un crimine perché lede la salute delle persone. È necessario però che la sua condotta venga posta in essere prima che le acque o comunque i beni alimentari siano distribuiti tra le persone, altrimenti il danno non potrebbe verificarsi, e che le acque in questione siano effettivamente destinate agli esseri umani.
Il delitto di avvelenamento di acque e/o contraffazione di sostanze alimentari punisce:
1. chiunque avvelena acque o sostanze destinate all'alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il relativo consumo;
2. chiunque corrompe o adultera sostanze o acque destinate all'alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo, rendendole pericolose alla salute pubblica.
In questi la punizione prospettata dal nostro ordinamento è la reclusione per un periodo non inferiore a 15 anni. Si tratterà sempre di una valutazione da condurre, preferibilmente ad opera dell’avvocato, caso per caso prima di accertare se il presunto colpevole è effettivamente tale oppure se la sua condotta non integra le caratteristiche del reato.
Le principali figure criminose: Strage, Incendio, Danneggiamento e Commercio di sostanze alimentari nocive
Le principali e più conosciute figure criminose riguardanti i reati contro l’Incolumità Pubblica sono I Delitti di Strage, Incendio e Incendio Boschivo e Danneggiamento e Commercio di sostanze alimentari nocive.
L’articolo 422 del Codice Penale, analizza il reato di Strage e punisce infatti chiunque al fine di uccidere, compie atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità. Detto reato è detto comune, in quanto può essere commesso da chiunque, è a forma libera poiché, affinché si integri, non è detto che il reo debba tenere una determinata condotta ed infine è un reato di pericolo.
L’oggetto giuridico che l’ordinamento vuole tutelare con tale figura delittuosa è la pubblica sicurezza che può essere messa in pericolo laddove il reo tenga la condotta con l’intenzione di agire in maniera specifica e quindi con dolo specifico. Per tale reato la competenza a giudicare, vista la gravità, è della Corte di Assise ed il reo può essere soggetto anche alla misura cautelare di custodia in carcere.
Infine, l’articolo 444 del Codice Penale punisce, invece, colui che pone in commercio o distribuisce sostanze destinate al commercio che siano state contraffatte o adulterate. Anche in questo caso il reato è di tipo comune, in quanto può essere commesso da chiunque, è di mera condotta e può essere commesso tenendo qualsivoglia comportamento che però vada a ledere la salute pubblica posto che proprio questo è il bene giuridico tutelato dalla norma del nostro ordinamento.
Incendio: quando costituisce reato
I reati di Incendio, incendio boschivo e danneggiamento a seguito di incendio, invece, sono disciplinati dagli articoli 423, 423 bis, 424 e 425 del Codice Penale. L’oggetto giuridico che il nostro ordinamento vuole tutelare in tali reati è il nostro ambiente che può essere minato da comportamenti finalizzati alla sua distruzione. Detti reati sono tutti di tipo comune ed a forma libera in quanto, poiché si integrino, non è necessario che il reo ponga in essere un determinato comportamento ma è sufficiente che provochi l’incendio così come previsto dalla norma.
Immaginiamo, ad esempio che una persona per smaltire vecchi rifiuti che ha in casa appicchi un incendio nel proprio giardino che poi estendendosi finisca sulle proprietà dei vicini oppure ad un piromane che in un campeggio crei un falò che si estende in tutta la montagna.
La pena prevista dalla legge è la reclusione da 3 a 7 anni.
Circostanze aggravanti e attenuanti per il reato di incendio
Per tutti i reati sono configurabili anche delle circostanze aggravanti, e dunque che vanno ad aumentare la pena inflitta al reo. Tra le circostanze aggravanti per questo specifico crimine, vi è ad esempio il fatto che l’incendio sia realizzato su edifici pubblici oppure su cantieri o impianti industriali o ancora che venga appiccato su navi, aeromobili o scali ferroviari. La competenza a conoscere tali reati è del Tribunale in composizione monocratica e la consulenza legale sarà in genere fornita da un avvocato penalista specializzato in questo settore.
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